SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Aveva ragione chi, nelle scorse settimane, ha parlato di un calcio mercato sbagliato? Speriamo di no. Soprattutto perché significherebbe che quelli del bar sotto casa la sanno più lunga di chi viene pagato per allestire la squadra. Squadra che (è innegabile) ieri non ha dimostrato di essere all’altezza della serie C. Almeno non di quella zona di serie C alla quale allude il presidente Fedeli protagonista dell’ennesimo siparietto post partita.
E non è tanto per quel primo gol da partita di calcetto al Dopolavoro, quanto per quello che è successo dopo. Sarebbe stato quasi meglio poter raccontare come non ci sia stata alcuna reazione della Samb, parlare di giornata storta e così via. Invece la formazione di mister Magi ha reagito anche perché il Renate, con tutto il rispetto, era davvero poca cosa. Ha reagito, dicevamo, ma dando vita ad una specie di masochistica competizione a chi facesse peggio.
Il tecnico rossoblù ha parlato di “smania del gol”, che potrebbe essere anche vero considerato il fatto che in venti minuti ci siamo ritrovati sotto di due reti contro una squadra arrivata al Riviera per limitare i danni. Ma la Samb vista ieri, smania o non smania, non era una squadra all’altezza della situazione. Magari è stato un caso, magari ieri è stata davvero una giornata no. Un mix tra una momentanea mancanza di lucidità e l’evidente ritardo di alcuni calciatori nella preparazione atletica. In fondo vincere o perdere la prima partita non è che sia questo dramma considerata la durata del campionato.
Quello che è certo è che, malgrado siamo all’inizio della stagione, ci troviamo a parlare di gare fondamentali per capire quali siano le reali potenzialità di questa squadra. Sono le prossime due. Domenica si va a Teramo e poi, appena tre giorni dopo, al Riviera delle Palme arriva la Vis Pesaro. Due gare dalle quali il tifo rossoblù attende risposte.
