SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Amministrazione e minoranza a confronto. Si terrà martedì prossimo alle 11 il primo appuntamento del tavolo ristretto organizzato per discutere di urbanistica e sanità.
Un progetto portato avanti dai Socialisti, a cui prenderanno parte Marco Curzi, Domenico Pellei e Giorgio De Vecchis. Non il Pd, contrario fin dal primo momento all’iniziativa.
E sempre i democratici non compaiono tra i firmatari della mozione con la quale si chiede al presidente del Consiglio Comunale l’indizione di un’assise aperta dedicata alla situazione dell’ospedale sambenedettese.
“L’offerta sanitaria – si legge nel documento inviato a Bruno Gabrielli – è pericolosamente decaduta tra liste d’attesa vergognose e chiusure di reparti che nei fatti negano ai sambenedettesi il godimento del diritto alla salute”.
Per chiedere lo svolgimento di un Consiglio aperto basta raccogliere cinque firme, pari ad un quinto dei componenti dell’emiciclo. Una quota raggiunta grazie all’adesione di Curzi, Pellei, Mandrelli, De Vecchis e Sanguigni, mentre non c’è traccia delle sottoscrizioni di Capriotti, Perazzoli, Morganti e Di Francesco.
Un caso? Nient’affatto. Al Partito Democratico si imputa infatti un atteggiamento ambiguo: da una parte le critiche sui giornali per le condizioni del Madonna del Soccorso, dall’altra l’occhio strizzato al governatore Luca Ceriscioli.
Un’esclusione che, ad ogni modo, ha mandato su tutte le furie il Pd, ormai ribattezzato da qualcuno “minoranza all’interno della minoranza”.