SAN BENEDETTO – Tutti in strada a manifestare contro la cattiva gestione della sanità, al fianco di Fp Cgil, Cisl, Fsi e Nursind. L’appuntamento è per martedì davanti all’ospedale Madonna del Soccorso alle 12.30. Il tutto in attesa di Spacca che sarà in città giovedì proprio per parlare di sanità.
“Sono stanchi i cittadini, considerati numeri da statistica- afferma Donati della Cisl – ma sono esasperati soprattutto i professionisti e gli operatori della sanità del piceno. Sul campo sono sempre meno. I turni dei reparti sono continuamente scoperti o coperti con un numero insufficiente di personale. Le ferie ed i congedi sono una chimera ma davanti a tutto questo, grazie ad una strategia ben congenita da Ancona, si vuole fare passare i lavoratori da fannulloni solo per aver fatto richiesta di un diritto legittimo, previsto dalla legge, come i congedi per cure termali. Senza però dire in alcun modo che le richieste di cure termali vengono rilasciate da medici e specialisti. Se Del Moro e compagnia, ritengono fasulle le richieste, perché non denunciano i medici per falso?”.
Toni accesi alla vigilia di una manifestazione che da mesi i sindacati hanno in animo di mettere in campo. Prima la distribuzione dei 43mila volantini e ora il sit – in davanti agli ospedali.
“I servizi sanitari offerti dal Piceno- prosegue la Cisl – sono sempre meno e sempre meno competitivi, non solo per carenza di risorse umane ma anche tecnologiche. Si risparmia su tutto anche sul rinnovo del parco tecnologico e sulla strumentazione base per eseguire diagnostica ed interventi. Però, i soldi provenienti dalla mobilità attiva del vicino Abruzzo, vanno a finire nel calderone del buco sanitario creato soprattutto dalle aziende ospedaliere. I cittadini del piceno pagano le tasse anche per la sanità e parte dei loro soldi vanno a finire nei bilanci di chi spreca”.
“Vedremo poi quale sarà la presenza della politica e conteremo i politici locali che verranno- termina Donati – Sono loro, i sindaci e le amministrazioni locali, i primi a doversi occupare di salute pubblica ma purtroppo troppe volte hanno subito gli ordini di scuderia. Martedì e mercoledì prossimi, speriamo che si svestano per due ore delle rispettive divise politiche e ritrovino l’orgoglio di rappresentare una comunità intera”.