SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una missione bipartisan per fermare gli europarlamentari che starebbero per approvare un provvedimento che imporrebbe la riduzione del 60 per cento dello sforzo di pesca per i piccoli pelagici. Fabio Urbinati e Piero Celani, entrambi consiglieri regionali ma il primo targato Pd e il secondo appartenente a Forza Italia, prenderanno l’aereo insieme per raggiungere la capitale Belga.
L’obiettivo è quello di fare pressing, ciascuno ai propri parlamentari di riferimento, per evitare che l’Unione Europea arrivi davvero all’imposizione della riduzione del 60 per cento sul pesce pescato e riportato a terra dalle imbarcazioni. Un provvedimento che riguarderebbe soltanto l’Adriatico e che penalizzerebbe fortemente la marineria nostrana. «Imporre una simile limitazione – spiega Urbinati – significherebbe costringere alla chiusura un gran numero di imprese di pesca della nostra Regione».
Così i due consiglieri, schierati sui fronti opposti dell’assise di Palazzo Raffaello, hanno unito le forze per illustrare quale sia l’effettiva situazione del mare Adriatico relativamente a quel drastico calo di piccoli pelagici registrato dagli studi e che ha spinto la Comunità Europea a prendere provvedimenti. «Andiamo a spiegare loro quale sia effettivamente la situazione – spiega Celani – perché a Bruxelles spesso si prendono i freddi dati e solo in base a quelli si prendono decisioni drastiche».
Alcuni studi scientifici effettuati nei mesi scorsi hanno infatti portato alla scoperta di una notevole riduzione degli stock ittici per quanto riguarda i piccoli pelagici. Un fenomeno che riguarda soltanto la fascia di mare Adriatico, vale a dire i gruppi di competenza Gsa 17 e Gsa 18. In pratica il tratto di mare in cui pescano le barche dell’intero territorio regionale. Ma i due consiglieri regionali andranno a spiegare che la riduzione dipende anche dall’enorme proliferazione di tonni che, di fatto, divorano tonnellate di pesce azzurro.