SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Secondo i ben informati questa abusata affermazione di Agatha Christie sarebbe ormai il leitmotiv degli uffici di Fratelli d’Italia. Al centro del congetturar c’è la figura di Andrea Traini. Soprattutto dopo l’assenza di ieri alla convention andata in scena all’hotel Calabresi. Un evento presenziato dai vertici locali, provinciali e regionali del partito meloniano con tanto di sottosegretaria al Mef e di commissario che c’ha quasi il ruolo di un ministro. Tutti presente tranne lui, Andrea Traini già assessore ai tempi di Piunti sindaco e oggi consigliere comunale sotto lo stemma di Giorgia nostra.
Gli altri due indizi? Il primo è rappresentato dalla presenza dello stesso Traini, un mesetto e rotti fa, alla visita di Maurizio Gasparri a San Benedetto. Un vertice che serviva per parlare della normativa Bolkestein ma che, di fatto, era soprattutto un momento di incontro per Forza Italia. Presente lì, assente all’evento più importante della sezione locale del proprio partito.
Il terzo indizio è quello per il quale i meloniani di questo territorio borbottano ad un volume che si fa progressivamente sempre più alto. L’ex assessore ha disertato gli ultimi quattro incontri del partito. Quello di ieri, appunto, ma anche i tre precedenti. Che si sono svolti nell’arco di quasi quattro mesi.
Ed ora il livello di progressione dei borbottii sta portando questi ultimi a trasformarsi in autentici mal di pancia. Perché l’assenza di Traini all’incontro di ieri fa inevitabilmente pendant con la presenza dello stesso consigliere comunale ad un incontro di un partito che è sì alleato ma che è pur sempre un altro partito.
E le voci, come è inevitabile, si rincorrono. Traini, all’epoca di quell’incontro, ci disse che era presente per motivi di lavoro legati alla normativa Bolkestein. Una spiegazione plausibile che non avrebbe però convinto del tutto i suoi colleghi di Fratelli d’Italia che, in aggiunta, non hanno gradito l’assenza di ieri sera. Che avrà certamente la sua giustificazione altrettanto plausibile. Ma questo non rappresenta una cura ai suddetti mal di pancia che – attenzione – interesserebbero anche lo stesso ex assessore che non sarebbe soddisfatto del modus operandi attualmente portato avanti da una parte dei meloniani.
Come finirà? Nei corridoi c’è chi ipotizza un passaggio a Forza Italia. Non tanto per la corsa al Comune del 2026 (che comunque vedrà il partito berlusconiano reclamare per sé il candidato sindaco dal momento che ad Ascoli è stato riproposto il meloniano Fioravanti) quanto per le regionali che si terranno il prossimo anno. Sarà così? Di certo nelle prossime settimane se ne saprà di più.