E’ stata approvata in assise con 16 voti favorevoli, 5 astenuti e un contrario la modifica al piano delle alienazioni che ha portato alla costituzione del diritto di superficie su area comunale a favore dell’Asur per l’attuazione della Casa della Comunità e dell’Ospedale di Comunità, progetto che verrà attuato con i fondi del Pnrrr.
“E’ una delibera che rende giustizia alla nostra comunità”, ha affermato l’assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli. “Una delibera che dovrebbe inorgoglire ogni singolo componente di questo emiciclo. E’ un qualcosa di molto importante per il nostro territorio, siamo arrivati a questo risultato piuttosto brevemente, il percorso è cominciato a febbraio e oggi mettiamo un punto fermo”.
Il terreno si trova in via Sgattoni ed interessa complessivamente 3.200 metri quadrati. Il diritto di superficie sarà ceduto per 99 anni.
L’accordo con l’Asur prevedrebbe lo “scambio” dei locali di via Romagna – dove ad oggi insistono uffici e il poliambulatorio – proprio con l’area di zona Ragnola, del Comune e destinata ad attrezzature sanitarie e considerata più ampia ed idonea.
Ad esprimere forti dubbi è stata ovviamente l’opposizione. “Ci chiedete di fare un atto di fede”, ha lamentato Annalisa Marchegiani. “Non è dato sapere il valore dell’immobile di via Romagna, mentre per il Comune il valore del suo bene è di 109 mila euro. Possibile che valga questa cifra? Se è così non sono d’accordo a dismetterlo e ad avviare una futura permuta”.
Pure Aurora Bottiglieri ha evidenziato come l’immobile di via Romagna abbia un valore diverso dall’area di via Sgattoni e ha criticato la “fossilizzazione” mostrata dalla giunta: “Perché vi siete subito accontentati e concentrati su quel sito? Avreste dovuto coinvolgere gli altri sindaci del territorio per arrivare alla realizzazione di una struttura di prossimità”.
A difendere a spada tratta l’operato della maggioranza ci ha pensato Giorgio De Vecchis: “Non era il caso di lasciare quell’area alla speculazione privata, considerata la situazione. Non possiamo partire col pregiudizio che gli altri enti locali ci vogliano truffare. Abbiamo fatto capire che non c’era una cessione gratuita del diritto di superficie, ma una permuta”.