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Ottanta appartamenti, nemmeno uno popolare. Primavera: “Duecento famiglie in attesa non sono una priorità, in questa città i diritti non esistono”

Durissimo il commento del coordinatore dell'Unione Inquilini sulla conversione dell'area ex Remer
Pubblicato il 30 Maggio 2020

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Il 15 per cento dei nuovi appartamenti dell’area ex Remer doveva essere di edilizia popolare. Ma questa amminsitrazione ha deciso che duecento famiglie in attesa non rappresentano una priorità”. Lo sfogo arriva dall’ex consigliere Daniele Primavera, coordinatore dell’Unione Inquilini, che commenta amaramente l’approvazione in giunta del piano di conversione del capannone che si trova alle porte della riserva della Sentina, in ottanta appartamenti. “Ottanta appartamenti – sottolinea – che nascono al posto di un capannone dismesso”.

Primavera sottolinea come “il 15 per cento di questi, quindi almeno 12 alloggi, dovevano essere destinati a case popolari in una zona in cui non ce n’è manco una e in una città che non fa interventi importanti da decenni. Dovevano esserlo, prima che l’amministrazione decidesse che 200 famiglie in attesa non sono una priorità per questa città”. E’ duro il commento dell’esponente di Rifondazione che invita i cittadini a “ricordarsi di questa situazione quando gli esponenti di questa amministrazione si fanno i selfie coi pacchi alimentari e blaterano di solidarietà” e torna su un tema venuto fuori durante la gestione dell’emergenza socio economica legata al Covid: “Il massimo che sono in grado di fare – afferma – è un po’ di carità con le briciole degli altri e rivendicarne pure i meriti. Perché dal 2016 a oggi lo hanno ampiamente dimostrato. I diritti in questa città non esistono”.

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