SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “La Direzione dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno ha comunicato alla RSU ed ai Rappresentanti di tutte le Organizzazioni Sindacali, il taglio del personale a decorrere dal 1 gennaio 2024, attraverso la mancata proroga di circa 50 lavoratori di diverse professionalità in servizio a tempo determinato, nonostante che molti di essi abbiano già maturato i requisiti per essere stabilizzati secondo la vigente normativa COVID”. E’ quanto affermano i sindacati proclamando lo stato di agitazione.
“Tale scelta – continuano le sigle Cgil, Cisl, Uil, Nursind, Usb, Ugl Salute, Nursing Up e Fals – sarebbe stata determinata dalla mancata previsione dei relativi posti nella dotazione organica e dal conseguente mancato finanziamento da parte della Regione Marche. Questa riduzione è inammissibile e se confermata, avrà conseguenze devastanti sui servizi sanitari con riflessi diretti sulla collettività Picena, che ancora una volta si vedrebbe ulteriormente discriminata rispetto alle altre realtà territoriali della Regione Marche. Appare semplicemente paradossale che, nonostante gli incredibili carichi di lavoro, le ferie non fruite fin dal 2022, i turni prolungati fino a 12 ore e gli ordini di servizio, si possa contemplare un taglio di personale”.
Per queste ragioni i sindacati hanno proclamato lo Stato di Agitazione del personale dipendente dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno “con conseguenti iniziative sindacali che verranno programmate nei prossimi giorni”.