SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il consigliere comunale Muzi replica alle proteste sui costi delle manifestazioni che quest’anno hanno fatto parte del cartellone estivo di San Benedetto e lo fa sventolando le cifre dell’ormai defunto fiore all’occhiello dell’amministrazione Gaspari, il Maremoto Festival.
Il consigliere comunale afferma di aver analizzato a fondo i numeri della manifestazione più nominata dall’opposizione in sede di paragoni fra il vecchio e il nuovo e ha presentato una breve analisi dei costi: “Nel corso di 10 anni di Maremoto il costo complessivo è stato di 245mila euro, per una media di 24.500 euro a edizione, raggiungendo nell’anno 2010 il massimo contributo, pari a ben 35mila euro. A nulla vale vantare che grandi concerti, come quello di James Senese, siano stati “gratuiti” per la cittadinanza solo perché non è stato fatto pagare alcun biglietto d’ingresso, poiché il costo della manifestazione è sempre stato pagato dal solito “Pantalone”, vale a dire dalle casse del comune e con denaro pubblico”.
Sul discorso della gratuità per la comunità, Muzi continua con il suo parallelismo tra ciò che è stato e la prassi della corrente amministrazione, di organizzare eventi a costo zero per le casse comunali, spiegando: “Manifestazioni turistiche come Ittico, Il Bello della Musica, Happy Land, Cocktail Summer Festival, Street Food, Summer Games, Latin Summer e tante altre, sono a pieno titolo iniziative gratuite per il cittadino, non avendo costi sulle casse del comune – poi affonda il colpo – Questo è il frutto della capacità attrattiva e negoziale di un’amministrazione che presta massima attenzione alla spesa ed è determinata a stroncare tutti quei soggetti superflui che prima si facevano “mediatori” di eventi”.