SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” interviene sui dati forniti, ieri, dalla direttrice dell’Ast Nicoletta Natalini. “Lo ha fatto – spiegano dal comitato – distinguendoli solo per l’ospedale di San Benedetto per codici di gravità: ci chiediamo come mai, quando ha confrontato gli accessi nei due ospedali, non ha confrontato, come sarebbe logico, le differenze numeriche per ciascun codice di gravità”.
Il comitato mostra comunque i numeri relativi alla differenza tra i numeri registrati nel pronto soccorso di San Benedetto nel 2022 e nel 2023.
Codici bianchi: da 403 a 388 (meno 0,04%)
Codici verdi: da 13.213 a 13.660 (più 0,03%)
Codici azzurri e arancio: da 17.858 a 19.666 (più 0,10%)
Codici rossi: da 876 a 900 (più 0,07%)
In totale gli accessi sono passati dai 34.472 del 2022 a 34.614 del 2023 (più 0,01%).
“Da questi numeri – affermano – risulta evidente che le crescite maggiori sono costituite proprio dai codici più gravi, mentre i codici bianchi sono anzi diminuiti. Se poi consideriamo i tempi medi necessari per trattare i vari codici (60 minuti per un codice rosso e 45 minuti per un codice azzurro e arancione, considerando che la SIMEU, società della Medicina d’Urgenza afferma che sarebbero necessari non meno di 30 minuti per una visita normale) risulta che il tempo complessivo necessario è passato dall’81,45% del 2022 all’89,32% del 2023. Ciò dimostrerebbe che quasi il 90% del tempo è dedicato ai tre codici più importanti e gravi. Stando così le cose, per i quasi 18.000 codici verdi e bianchi del 2022 restavano poco più di 14 minuti a utente, mentre per i quasi 20.000 codici verdi e bianchi del 2023, siamo passati 8 minuti. Quindi non si comprende la meraviglia per le ore nel nostro Pronto Soccorso, anche considerando la progressiva diminuzione dei medici in organico”.
Il comitato rivolge quindi due richieste alla direttrice generale Ast: “Innanzitutto che ci mostri per entrambi i Pronto Soccorso gli accessi del 2023, divisi per codice di gravità, poiché, cara dottoressa, è troppo semplice mostrare un grafico con due curve quasi simili. L’aspetto più importante è proprio il contenuto di quelle curve. In secondo luogo torniamo a chiederle le motivazioni per le quali, a distanza di mesi dalla prima formale richiesta, il Comitato e la collettività tutta non possano disporre dei dati più volte richiesti, relativi al numero dei ricoveri di ciascun reparto nei due ospedali e del numero di ricoveri in mobilità attiva extra-regionale, sempre divisi tra i vari reparti. Avevamo chiesto i dati del 2022, ma ora sarebbe opportuno avere anche quelli del 2023, per poter elaborare corretti e costruttivi confronti a vantaggio del diritto alla salute per tutti i cittadini”.
“Da ultimo esprimiamo, alla luce delle passate esperienze, un’ipotesi su come i nostri organi decisori potrebbero risolvere alla radice il problema dei due Pronto Soccorso: ossia oscurare definitivamente, sul portale dell’AST, la sezione che consente di visualizzare il numero di utenti e i tempi di attesa nei due Pronto Soccorso. In tal modo né il Comitato né i cittadini potranno conoscere i dati ed eventualmente contestare squilibri troppo marcati. Ovviamente è una proposta provocatoria ma non crediamo si allontani troppo dal modus operandi di taluni decisori: ricordiamoci dell’oscuramento dello “SDO vision” di pochi anni fa, da parte della Regione. Chi ha orecchie per intendere”.