San Benedetto
Centomila euro li metterà la Regione, altri 50 mila il Comune. A due anni di distanza dalla comparsa sulla scena dei quattro milioni di euro ministeriali per il dragaggio del porto sambenedettese, la Regione e il Comune hanno deciso di stanziare i soldi necessari alla caratterizzazione delle sabbie intervento propedeutico al dragaggio dell’impianto. Il problema è che, dopo tutto questo tempo, i quattro milioni sono stati rimessi nel mucchio e tolti dalla direzione che li portava a San Benedetto.
Ieri, in Regione, si è infatti tenuta una riunione, fortemente voluta dalla Capitaneria di Porto che ha visto seduti allo stesso tavolo il sindaco Giovanni Gaspari, l’ingegnere del comune sambenedettese Enrico Offidani, l’assessore regionale ai porti Paola Giorgi, l’ingegnere della Regione Mario Pompei e, in rappresentanza del provveditorato delle Opere Marittime, l’ingegner Francesco Valenza.
Il comandante della Capitaneria sambenedettese, Sergio Lo Presti, ha illustrato nel dettaglio la situazione di emergenza che da tempo si vive all’imboccatura del porto sambenedettese. Un’emergenza che ha costretto l’Autorità portuale a emanare una serie di provvedimenti fatti di ordinanze di sicurezza e avvisi ai naviganti sulla pericolosità del tratto. Lo Presti, insieme a Capitano Marco Marinelli, ha evidenziato come il porto di San Benedetto è qualificato di interesse statale, le cui competenze tecniche sono attribuite al Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche e come, tuttavia, a seguito dell’Accordo Stato-Regione del 30 marzo 2009 la zona comprendente la darsena turistica del sorgitore è stata trasferita alle competenze tecnico-amministrative della Regione Marche e, quindi, del Comune di San Benedetto del Tronto.
La Capitaneria ha quindi ribadito come si renda necessario attuare un diretto coinvolgimento e una sinergia tra le istituzioni intervenute al fine di risolvere la problematica del dragaggio atteso che l’ingresso del sorgitore è unico per tutte le zone portuali. La Regione e il Comune hanno confermato lo stanziamento rispettivamente di 100mila euro e 50mila euro. Il totale sarà messo a disposizione del Comune di San Benedetto.
Ottimismo nelle parole del comandante Lo Presti che, di fatto, ha rappresentato forse l’unica figura che, in questi ultimi mesi, ha profuso il massimo impegno nel tentativo di risolvere una situazione estremamente pericolosa che si protrae ormai da molto tempo: “Un altro passo – fa sapere il comandante della Capitaneria – per risolvere l’emergenza del dragaggio del porto è stato dunque compiuto. Attraverso la sinergia e il supporto delle competenze e delle risorse messe in campo dagli enti preposti l’iter potrà procedere in modo più agevole”.
Va ricordato che due anni fa il Governo, grazie all’interessamento degli onorevoli Amedeo Ciccanti e Luciano Agostini, aveva portato il Ministero ad aggiungere soldi in più sugli stanziamento nazionali, per dirottare quattro milioni di euro per il dragaggio del porto sambenedettese. All’epoca rappresentava infatti già un’emergenza. Per poter utilizzare quei soldi e dare il via ai lavori era però necessario effettuare l’intervento di caratterizzazione delle sabbie, vale a dire che la Regione, attraverso il Provveditorato delle Opere Marittime, avrebbe dovuto commissionare i lavori necessari a comunicare il livello di inquinamento delle sabbie per il loro stoccaggio.
Lavori mai partiti e, soprattutto, mai commissionati, fino all’intervento della Capitaneria che si è attivata mettendo sedute allo stesso tavolo le componenti politiche ad arrivare una soluzione. Soluzione però arrivata troppo tardi, per lo stanziamento di due anni fa. Ora è stato necessario fare una nuova richiesta nella speranza di poter intercettare nuovamente il denaro necessario per l’intervento.
Viene quindi posntaneo fare un’unica domanda alla quale finora, nessuno, ha saputo rispondere: in questi due anni cosa è stato fatto?