“E tre”. Piero Celani ironizza sulle tante autocertificazioni prodotte dal governo. “Dall’8 marzo ad oggi, siamo alla terza versione del documento di cui tutti noi dovremmo essere dotati per spostarci”, osserva il consigliere regionale.
“Il virus è veloce ma anche la burocrazia non gli è da meno. Le modifiche, infatti, sono entrate i vigore con la pubblicazione del nuovo decreto del presidente del Consiglio in Gazzetta Ufficiale e il Capo della Polizia con apposita circolare ha dato le opportune disposizioni ai prefetti. In appena quattordici giorni il Governo ha chiesto ai cittadini tre tipi di autocertificazione, cercando di stare al passo con un virus sempre più aggressivo e in rapido spostamento. Peccato che, ancora una volta, il decreto e quindi la relativa autocertificazione, siano giunti dopo l’annuncio del premier Conte che, imperterrito, prima annuncia e poi, ore dopo, firma”.
Prosegue l’esponente azzurro: “Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Dopo la partenza massiccia dalla stazione di Milano nel cuore della notte, ecco la nuova ondata diretta a sud di ieri con l’imbarco di Villa San Giovanni intasato e sull’altra sponda il sindaco di Messina disposto a tutto per far sbarcare nessuno. E sempre nel cuore della notte il balletto dei dati con il Ministero dell’Interno che confutava il sindaco e il sindaco che confutava il Ministero. L’Italia, ora, non ha bisogno di queste vicende surreali. Avrebbe bisogno di maggiore coesione e soprattutto di un Governo che governi. Che sappia affrontare anche l’impopolarità. E che non governi a colpi di annunci in diretta Facebook di notte. Perché non fermeremo il Covid-19 con le autocertificazioni. E spero tanto che il prossimo modulo, non sia quello che stabilirà le regole per come muoversi, sempre per comprovate e indifferibili necessità, all’interno della propria abitazione”, conclude ironicamente Celani.