“Ieri il presidente Ceriscioli ha rinunciato alla sua autonomia”. Lo afferma il consigliere regionale Piero Celani riferendosi al dietrofront sulla chiusura delle scuole e sugli altri provvedimenti annunciati per l’emergenza coronavirus. “Quello che è accaduto ieri in Regione – afferma l’ex presidente della provincia di Ascoli – è quanto di più inverosimile si potesse immaginare. Alle 12, nel corso di una conferenza stampa il presidente Ceriscioli annuncia, “urbi et orbi “, di aver firmato un’ordinanza che avrebbe chiuso tutte le scuole di ogni ordine e grado,comprese le università marchigiane così come avrebbero dovuto ritenersi sospese tutte le manifestazione pubbliche in programma in questi giorni”.
“Ma mentre partivano i comunicati dei media – continua Celani – arrivava il repentino contrordine: Marchigiani, non è più così, domani tutti a scuola allegramente. Mi sono chiesto: non è che, per le Marche, il coronavirus sia una semplice invenzione carnascialesca? E invece no: era successo che nel corso della conferenza stampa, è arrivata una telefonata del presidente del consiglio Conte, che invitava, o ordinava, a Ceriscioli di soprassedere dal prendere qualsiasi iniziativa, ritirando quindi l’ordinanza, in attesa di una riunione con tutte le regioni e il governo, per concordare una linea comune. E il nostro presidente cosa fa? risponde: obbedisco, rinunciando così ad ogni sua prerogativa ed autonomia gestionale della sanità regionale a tutela dei suoi corregionali”.
Celani parla di “situazione assurda”. “Ieri, di fatto, Conte ha commissariato la giunta regionale ed il suo presidente, che non è stato capace, di contraddire al presidente del consiglio, tutelando così la salute dei marchigiani. Il risultato di tutto ciò? Confusione e sconforto tra gli operatori della scuola, gli studenti e le loro famiglie. Brutta storia quella di ieri per la giunta regionale, sperando che sia l’ultima di questa legislatura. Ma restano ancora tre mesi, e c’è tempo per rendersi ancora più ridicoli di quanto accaduto ieri”.