Non passa il finanziamento per la lotta all’abusivismo in spiaggia. A far saltare la delibera è stata la stessa maggioranza nel consiglio comunale di lunedì. Una frattura su tutta la linea che conferma i tanti malumori andati in scena nelle riunioni dei giorni scorsi, avvenute lontano dai riflettori.
Stavolta però il malessere è pubblico. Uno strappo annunciato, previsto e prevedibile, tutto incentrato sui 30 mila euro inseriti nelle variazioni di bilancio e destinati alla battaglia contro il fenomeno dei vu-cumprà. Una somma maggiore rispetto ai 20 mila euro che l’amministrazione ha intenzione di stanziare per il progetto di vigilanza notturna contro la movida.
Per capire meglio la vicenda, occorre riavvolgere il nastro. Tutto era iniziato con una richiesta di sospensione dei lavori, successivamente spiegata da Giorgio De Vecchis: “Dare una priorità ad un intervento contro i vu-cumprà rispetto alla lotta alla movida molesta non ci sembra giusto. Quella che è una competenza del consiglio comunale non venga modificata da una interpretazione distorta della giunta”.
Erano seguiti altri dieci minuti di stop per arrivare alla votazione separata delle delibere. Il via libera del segretario generale Stefano Zanieri ha quindi isolato il documento, che a quel punto non è passato. Il punto ha infatti ottenuto solo 3 voti favorevoli (Gaetani, Merli, Micozzi), 16 contrari e 5 astenuti, rappresentati dai membri del Centro Civico Popolare e dallo stesso sindaco Spazzafumo.
“Riconosciamo il problema, ma bisogna capire quali sono le priorità”, ha osservato Luciana Barlocci. “Sono solidale con i commercianti che subiscono questo disagio, ma non può essere combattuto da vigilanti privati che non possono né intervenire, né multare. E’ vero che lo stesso accade anche per i controllori anti-movida, tuttavia per una donna che si trova in difficoltà, in assenza di un vigile potrebbe essere gradita la presenza di una persona a cui chiedere aiuto”.
A sorpresa, sono stati bloccati pure i 20 mila euro per la Festa della Marina e altri 20 mila euro per l’evento “Se non è zuppa…è vredette”. Ad esprimere il dissenso diffuso all’interno della coalizione è stata ancora l’esponente di Rivoluzione Civica: “Per quale motivo l’organizzatore di una manifestazione a scopo di lucro deve avere un contributo comunale?”.