SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Pd rivendica per sé due presidenze di Commissione e fa arrabbiare il resto della minoranza consiliare. Durante la conferenza dei capigruppo di venerdì mattina, i democratici hanno chiesto espressamente di coordinare la metà degli organi permanenti spettanti all’opposizione.
In questo modo ben quattro forze politiche – Udc, Rinnovamento e Progresso, Uniti per San Benedetto e Orgoglio Sambenedettese – si ritroverebbero a doversi spartire il restante 50% della torta.
A rivendicare un posto al sole sono soprattutto Tonino Capriotti e Maria Rita Morganti, che vorrebbero guidare rispettivamente Bilancio e Affari Generali, due delle quattro commissioni cedute alla minoranza assieme all’Urbanistica e alla Sicurezza.
Paolo Perazzoli e Antimo Di Francesco non reclamano ruoli di comando. Il primo è stato proposto come membro del gruppo sulla pianificazione territoriale, mentre il segretario provinciale finirebbe di sicuro ai Lavori Pubblici e alla Sicurezza.
Marco Curzi, Domenico Pellei e Flavia Mandrelli, in quanto unici esponenti in assise dei loro movimenti, presenzieranno di diritto a tutte e dieci le Commissioni. Ed è qui che si ripropone il problema della contemporaneità delle sedute. “Non potremo partecipare a tutte, visto che molte si accavalleranno – fa sapere Curzi – lo abbiamo fatto notare all’amministrazione”.
Giorgio De Vecchis si alternerà con Andrea Sanguigni, ma l’ex presidente del Consiglio Comunale siederà certamente al tavolo del Bilancio e dell’Urbanistica.
Sul fronte della maggioranza, Forza Italia ha proposto tra le altre cose il capogruppo Valerio Pignotti nelle categorie Sanità, Bilancio, Lavori Pubblici, Sicurezza, Viabilità, Urbanistica e Commercio. Siamo San Benedetto schiererà invece Pierfrancesco Troli all’Urbanistica, alla Sicurezza, alla Viabilità e ai Lavori Pubblici.
I partecipanti saranno 13 per ciascun organo, 8 rappresentanti della maggioranza e 5 dell’opposizione.