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“La risonanza magnetica attesa a San Benedetto va ad Ascoli”

Le perplessità dei due consiglieri comunali dopo l'incontro con la Natalini: "Sul pronto soccorso la direttrice ha fornito dati che sollevano dubbi"
Pubblicato il 28 Dicembre 2023

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. I consiglieri di opposizione Aurora Bottiglieri e Paolo Canducci tornano su quanto emerso dall’incontro con i vertici dell’Ast. A distanza di una settimana dall’incontro pubblico promosso dalla AST Ascoli “restano ancora molte perplessità e tante domande rimaste senza risposta”.

I due consiglieri guardano positivamente alla protesta andata in scena quel giorno. “Buono il fatto che in quell’occasione fossero presenti tutte le forze politiche del centrosinistra, la totalità delle sigle sindacali e soprattutto di tanti cittadini di San Benedetto”.

“Una presenza massiccia e rumorosa che ha colto di sorpresa la stessa direttrice Natalini, che aveva ricevuto ben altra accoglienza nel precedente incontro tenutosi ad Ascoli Piceno. Un incontro poco partecipato. Già questa circostanza da sola è sufficiente a far comprendere alla stessa Natalini la gravità della situazione in cui si trova la sanità nel distretto di San Benedetto del Tronto, anche se la notizia relativa alla mancata proroga dei contratti di 30 lavoratori precari conferma tutte le nostre preoccupazioni ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai sindacati che continuano la loro mobilitazione”.

La rabbia

Le proteste

“La direttrice Natalini – affermano Canducci e Bottiglieri – durante l’incontro ha sottolineato l’importanza della sanità privata nella nostra provincia, non solo per i servizi offerti ma perché rappresenta anche posti di lavoro, evidentemente per la dirigente e la politica regionale la tutela dei posti di lavoro nel privato è più importante di quella nella sanità pubblica”.

“Non ci è piaciuto in particolar modo l’atteggiamento della direttrice generale nei confronti del pubblico presente nell’auditorium, che non gradiva i temi che venivano trattati e chiedeva alla Natalini di avere risposte sulle emergenze del nostro ospedale. Invece di mostrare comprensione e porsi in ascolto, la Dirigente ha preferito andare allo scontro, per poi doversi ricredere e aprire al confronto, ma ormai la frittata era fatta. Vorremmo ricordare alla dr.ssa Natalini che lei è un funzionario pubblico e non un dirigente di azienda privata”.

Eppure, per i due consiglieri, erano evidenti i motivi della contestazione.  “Sin dalle prime slides sulle prestazioni, infatti, non veniva operata una distinzione tra quelle erogate in Ascoli e quelle a San Benedetto, così come non vi era distinzione tra prestazioni pubbliche e private. I cittadini al contrario vivono quotidianamente le difficoltà di prenotare esami e visite al nostro Ospedale, le lunghe attese e non potevano accettare i toni trionfalistici della Natalini, assolutamente ingiustificati. Al privato ormai ci si rivolge sempre più spesso non per scelte personali ma per necessità, visto che il pubblico non risponde in modo efficace e in tempi ragionevoli; conoscere i dati divisi adeguatamente è importante perché permette di far emergere le carenze della sanità Pubblica e di individuare dove intervenire. Sempre se c’è la volontà tecnica e politica di intervenire a sostegno del distretto di San Benedetto del Tronto. Sicuramente questa volontà non c’è stata al momento di individuare e attivare le case di comunità”.

Risonanza Magnetica

“Per coprire la differente distribuzione nei due territori – proseguono Bottiglieri e Canducci – particolarmente evidente a favore del distretto di Ascoli Piceno, la Natalini durante l’incontro ha “riesumato “  le due case della salute di Ripatransone e di Montefiore dell’Aso, che in alcun modo sono previste nel nuovo piano Socio sanitario regionale e per le quali non sono previsti finanziamenti per la loro riqualificazione né con fondi del PNRR né con i fondi regionali, ma che magicamente per la Direttrice entrano nel computo generale anche se per la Regione Marche non esistono. Il malcontento è esploso quando è arrivata la conferma ufficiale che la Risonanza Magnetica, che è stata acquistata con fondi PNRR per destinarla a San Benedetto, come promesso da oltre un anno sia dal Presidente Acquaroli che dall’Assessore Regionale, verrà invece installata ad Ascoli. La Natalini sulla RM ha commesso un grave errore ,affermando che costa 600.000 euro e non valeva la pena spenderne  un milione di euro  per installarla a San Benedetto . In realtà la nuova RM costa oltre i 900.000 euro eper posizionarla ad Ascoli dovranno spendere altrettanto ; ma spenderli ad Ascoli evidentemente per la Natalini vale la pena “.

Risonanza che l’ambito 21 aspetta da anni. “Viste le continue interruzioni del servizio di quella presente a San Benedetto, ormai obsoleta con bisogno di interventi tecnici continui. Adesso invece di una nuova risonanza verrà rigenerata quella vecchia e la Natalini per tutta risposta ha assicurato i presenti all’incontro che un macchinario rigenerato è più efficiente e performante di uno nuovo e che San Benedetto dovrà essere contento perché la sua risonanza rigenerata sarà dotata anche di intelligenza artificiale. Chissà forse servirà per leggere gli esami. Anche i dati del Pronto soccorso hanno sollevato molti dubbi”.

Il Pronto Soccorso

La Natalini ha infatti affermato che il lavoro del Pronto Soccorso di San Benedetto è maggiore a quello di Ascoli P. esclusivamente nel periodo estivo. “In realtà quotidianamente e per 365 giorni l’anno i numeri del PS sambenedettese sono superiori. Inoltre non sono state mostrate le differenze tra i codici di accesso quando è evidente ed è noto a tutti gli addetti ai lavori che a SBT i codici più impegnativi sono in maggior numero. Basta consultare  giornalmente i dati che compaiono sulla pagina ex ASUR degli accessi al PS che è aggiornata al minuto. Perché questa approssimazione? E’ solo una superficialità o non si vuole descrivere realmente lo stato della sanità picena?”.

Da ultimo la direttrice ha accolto positivamente l’idea proposta dall’Amministrazione comunale sambenedettese di trasformare il Madonna del Soccorso in un Pronto Soccorso d’eccellenza.

“Ma non ha detto nulla sui tempi e le modalità della riapertura del MURG, sul trasferimento dei servizi necessari per garantire l’emergenza, ad esempio l’emodinamica, la cardiologia e l’UTIC, la radiologia interventistica presso il nostro nosocomio. Riuscirà a convincere i residenti del distretto di Ascoli, come ha detto più volte durante l’incontro, che non importa dove si eroga la prestazione ma ciò che conta è fornire il servizio e quindi a convincerli a spostarsi come fanno quotidianamente i residenti del distretto di San Benedetto? Non è che alla fine le diagnosi si faranno qui ma poi ci si curerà altrove ed il nostro P.S diventerà un grosso centro di smistamento dei malati?”

“Del tutto incomprensibile – continuano – il silenzio del primo cittadino Spazzafumo, che ha taciuto per tutto l’incontro, mostrandosi infastidito solo dalle proteste, senza sentire l’esigenza di difendere i propri cittadini facendosi portavoce delle loro preoccupazioni.  Possibile che non abbia mai nulla da dire riguardo la sanità e preferisca sempre accettare supinamente le decisioni prese a livello regionale, anche quando sono palesemente penalizzanti per il nostro distretto?”.

“Stesso discorso per il consigliere regionale sambenedettese Assenti, anche lui presente fisicamente all’incontro pubblico ma anche lui muto e incapace di confrontarsi con i cittadini, assolutamente d’accordo con la politica sanitaria della maggioranza di cdx regionale i cui pessimi risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il nostro timore scaturente dalle scelte operate dalla Giunta Regionale guidata da Acquaroli e dalle parole poco rassicuranti della Natalini è che ci sia una precisa volontà di distruggere quel poco che della nostra sanità pubblica è rimasto”.

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