Forti critiche alla Ciip e all’aumento delle bollette dell’acqua arrivano in una nota congiunta firmata da Gian Filippo Straccia del Comitato Cittadino Restyling Grottammare, da Paolo Virgili di Città Grande del Piceno, Giorgio Mancini di Cambia San Benedetto e da Alessandra Manigrasso del Movimento 5 Stelle. “Torniamo a distanza di dieci mesi a parlare di acqua, di Ciip Spa e questa volta anche di ATO 5. Bene, notizia di alcuni giorni il presidente a vita di Ciip con un’intervista rilasciata alla stampa locale, ci informa che le tariffe dell’acqua subiranno un notevole aumento di circa il 25% . Di fronte a questa notizia ci siamo chiesti: l’acquedotto antisismico di cui si è parlato in un incontro pubblico all’inizio del 2019 è già funzionante? No! I lavori per la sua realizzazione sono iniziati? No! La rete di distribuzione del servizio idrico ha ancora notevolissime perdite? Si! La qualità dell’acqua è tornata ad essere ottima, e con caratteristiche organolettiche che la rendono una delle più buone acque d’Italia,come alcuni anni fa? No!“.
E ancora: “Nell’hinterland ascolano l’acqua che fuoriesce dai rubinetti viene bevuta volentieri? No! Anzi si è incentivato l’uso di acqua minerale. In molti comuni persistono i razionamenti dell’acqua nelle ore notturne. Infine non possiamo tacere sul malfunzionamento dei depuratori presi in carico dalla società. Di fronte a questa foto impietosa delle realtà, ci troviamo a discutere dell’aumento delle tariffe. Questo sta a dimostrare che l’auspicato cambio di passo non c’è stato e si continua a navigare a vista con tutti i disagi per gli utenti. I sindaci, nel frattempo, nel silenzio dei rispettivi consigli comunali, hanno approvato l’operato di Ciip Spa, ed hanno rieletto il geometra Alati alla presidenza. È di ieri la notizia che prima hanno manifestato la propria contrarietà agli aumenti delle tariffe prospettate, poi su input del presidente dell’ ATO 5 sindaco di Ascoli hanno accettato un rincaro delle tariffe del 16%. Tutto questo è irritante e triste! Gli investimenti vanno finanziati con accensione di mutui, ricorrendo al Pnrr, Fondi Europei, Nazionali e Regionali. Ciip Spa deve tornare ad erogare acqua di ottima qualità, al miglior prezzo e non a creare un utile. Come del resto sancito dal referendum di alcuni anni. L’acqua deve rimanere pubblica. Ciip non è soltanto una società per azioni ma svolge anche un servizio sociale. Viviamo un momento in cui le famiglie sono costrette a subire gli aumenti nei servizi, nell’acquisto di beni di prima necessità e vedersi aumentare anche le tariffe dell’acqua oggi è particolarmente impopolare. Noi, nei nostri comuni, dobbiamo continuare ad incalzare con insistenza e determinazione i sindaci che sia all’interno dell’Ato 5 che in Ciip portino la protesta e il malcontento dei cittadini per un servizio non adeguato e dai costi più elevati”.