SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La tassa sull’immondizia costerà di più. Il bottino di 700 mila euro relativo al rimborso della mini-Imu si è esaurito e allo stesso tempo sono state interrotte le agevolazioni che il Comune aveva potuto promuovere negli ultimi anni.
Risultato? Incremento medio del 4% su utenze domestiche e non (attività commerciali e imprese) e polemiche politiche in arrivo. A dire il vero, rispetto al passato i parametri non sono cambiati di una virgola. “Sono venuti semmai a mancare gli ammortizzatori di cui abbiamo goduto dal 2014 in poi”, spiegano dal Municipio.
Prendendo come riferimento un’abitazione di 100 metri quadrati, un unico componente passerà dal pagamento di 118,16 euro del 2016 ai 123 euro di quest’anno (+4,17%), due componenti cresceranno da 178,79 euro a 184,28 (+3%), tre componenti da 197,33 euro a 203,25 (+3%), quattro componenti da 271,89 a 278,51 euro (+2,44), cinque componenti da 317,89 a 325 euro (+2,24%) e sei componenti da 328,30 euro a 335,73 (+2,26%).
A pesare, inevitabilmente, è pure il sito di conferimento. L’amministrazione spera di riportare lo smaltimento dell’umido in sede provinciale. Fino ad allora l’esorbitante impegno sul fronte della raccolta differenziata risulterà irrilevante.
“Non vanno inoltre dimenticati i terremotati e la mole di rifiuti prodotta”, ha spiegato il dirigente Antonio Rosati. Gli abitanti di Accumoli, Arquata e Amatrice risiedono negli hotel della Riviera dallo scorso settembre.