Correrà in Umbria come capolista al Senato tra le fila di Fratelli d’Italia, ma Antonio Guidi non dimentica San Benedetto. “E’ la mia vera casa del cuore – afferma l’ex ministro della Famiglia – il primo amore non si scorda mai. Quando nel 1994 venni nominato ministro c’era grande attenzione nei miei confronti, vennero giornalisti da tutto il mondo. Mi chiesero: ora che è arrivato fino a qui, qual è il suo prossimo desiderio? Risposi che avrei voluto fare l’assessore alle politiche sociali proprio aSan Benedetto”.
Se in passato l’Umbria dava pochissime chance di elezione, stavolta le previsioni danno Guidi praticamente certo dell’ingresso a Palazzo Madama. “Dicono che sia un collegio blindato – ammette – però non l’ho decisa io la candidatura. E’ stata una idea di Giorgia Meloni”.
Il neurologo, oggi 77enne, non esclude possibili incarichi di governo: “Se mi proporranno altre cose non dirò di no, ma già diventare senatore sarebbe un onore immenso”.
I ricordi della riviera sono costanti e Guidi promette di tornare a San Benedetto più spesso. Tuttavia, non manca un pizzico d’amarezza: “Da zero a vent’anni ho fatto sei mesi a Roma e sei nella città marchigiana. Mi sono allontanato solo quando ho assunto incarichi sindacali e parlamentari. Nessuno è profeta in patria. Le Marche e San Benedetto sono i luoghi dove ho dato il meglio di me, ma qualche volta le mie capacità non sono state sfruttate. Non ho risentimento – precisa – anzi, nelle parole c’è ancora più amore”.
Inevitabile un riferimento all’ex scuola Petrarca, struttura concessa dalla sua famiglia al Comune molti anni fa, oggi trasformatasi in sede della Croce Verde: “Fu una donazione di mia nonna. Il mio auspicio è sempre stato quello di farne un centro di formazione per le persone con disabilità. Si trova in un posto molto bello. Ma capisco che per alcune logiche si è dovuta cambiare la destinazione. Sono un sostenitore della Croce Verde e sono d’accordo con l’operazione fatta”.