SPINETOLI. La scuola primaria di Spinetoli avrà un nome: il 26 maggio verrà intitolata a Padre Ortensio. Nella mattinata (alle ore 11) verrà posata la targa all’edificio scolastico, mentre in serata dalle ore 20:30, in Piazza Roma si terrà l’incontro “10 anni con Ortensio – l’incredibile avventura di un laico in ricerca”. Interverranno Gianfranco Cortinovis, suo discepolo, amico ed erede letterario e l’avvocato Guglielmo Corsalini che parlerà degli ultimi anni di Padre Ortensio a Recanati.
“Finalmente la scuola primaria di Spinetoli avrà un nome e di uno dei figli più illustri del nostro paese, Padre Ortensio – dichiara l’Assessore Germana Gagliardi – Un riconoscimento doveroso per la sua costante e appassionata attività di biblista e teologo, spesso controcorrente, osteggiato e criticato ma sempre radicato in Cristo e nel Vangelo. Il Covid ci aveva impedito di concludere il percorso di intitolazione iniziato nel 2020. Ma ora siamo pronti e dedicheremo l’intera giornata del 26 maggio al nostro concittadino. La mattina a scuola dopo i saluti istituzionali e l’intitolazione, presenteremo agli alunni la figura di Padre Ortensio con l’intervento e lo spettacolo di Frate Mago”.
Padre Ortensio, al secolo Nazzareno Urbanelli, nacque a Spinetoli nel 1925. Presi i voti come frate cappuccino nel 1946 e fu ordinato sacerdote nel 1949. I suoi studi si svolsero nelle università di Friburgo e di Innsbruck e successivamente al Pontificio Istituto Biblico di Roma e a Gerusalemme.
Dal 1954 si dedicò all’insegnamento delle Sacre Scritture a Loreto, Macerata, alla Pontificia Università Antonianum di Roma e nella Facoltà Teologica Valdese. Qualche anno dopo (1963) pubblicò l’opera Maria nella Bibbia, uno scritto innovativo per cui fu però richiamato dalla
Congregazione per la Dottrina della Fede.
Eletto Superiore provinciale dei frati cappuccini delle Marche nel 1967, continuò a
insegnare e a scrivere testi esegetici. I suoi studi biblici si concentrarono sulla figura storica di Gesù Cristo, oscurata dal Gesù della fede. Nel 1974 fu allontanato dall’insegnamento e dovette limitare gli interventi pubblici.
Dal 1981 scelse di ritirarsi per dedicarsi ai suoi studi a Recanati dove morì nel 2015 a novant’anni.