ASCOLI PICENO – Le donne sono sempre più il motore dell’imprenditoria turistica nel Piceno. Sono oltre cinquemila le attività a conduzione femminile nel territorio, al secondo trimestre 2017, una buona fetta delle quali sono legate alla ristorazione, ai servizi di alloggio e ai servizi di intermediazione svolti da agenzie di viaggio e tour operator. Sono oltre trenta le imprese femminili iscritte nel settore Turismo della Confcommercio provinciale. E’ quanto dichiara Enrica Ciabattoni presidente Terziario donne Confcomercio Ascoli. “La presenza maschile nel settore è ancora predominante, ma crescono le donne alla guida di imprese legate alle attività turistiche – commenta la presidente Ciabattoni – Negli ultimi anni possiamo stimare una crescita di circa il 15 per cento di donne che si occupano della gestione di bar, chalet, ristoranti e alberghi nel territorio. A livello burocratico a mio avviso c’è ancora un po’ di strada da fare”. Opportunità agevolative, finanziamenti e programmi operativi di sostegno, è un po’ un coro unanime quello che s’innalza dall’imprenditoria femminile nel Piceno. Sostenere quindi la partecipazione delle donne all’economia locale. Un fattore importante che caratterizza il territorio e che contribuisce a sostenere la crescita.
“Ci vorrebbero più donne impegnate in prima persona nel settore, anche se effettivamente possiamo dire che se la guida di solito è al maschile molte di esse concorrono alla gestione delle attività turistiche – dichiara Antonia Fanesi presidente sezione Turismo Ascoli e Fermo della Confesercenti – ricordiamoci che le prime attività di accoglienza turistica nella nostra zona, le piccole pensioni, sono nate con il lavoro delle donne mentre gli uomini si occupavano delle attività della pesca allora primordiali”. Provando a stilare un identikit di imprese femminili nel turismo, il contesto complessivo disegna uno spaccato che si caratterizza per le seguenti specificità ovvero: il 60 per cento delle imprese femminili del turismo sono ditte individuali; il 20 per cento delle società di persone; il 20 per cento società di capitale con un picco del 34,8 per cento nell’intermediazione; considerando il solo alloggio e ristorazione sul totale delle imprese giovanili il 34,5 per cento sono femminili. Rispetto al primo tre mesi dell’anno le imprese femminili attive nel Piceno sono aumentate passando dalle 5.031 alle 5.050 attività.
Il commercio all’ingrosso e al dettaglio copre la fetta maggiore con 1.237 imprese. Seguono quelle legate all’agricoltura e alla pesca con 1.170 imprese attive, quelle inerenti attività di servizi con 581 imprese, seguito da quello legato ai servizi di alloggio e ristorazione con 504 imprese attive. Mentre si contano 462 imprese attive rosa legate all’attività manifatturiera e 183 quelle inerenti il noleggio e agenzie di viaggio. “La mia associazione guarda al mondo femminile e io ne sono la testimonianza, anche se gli steccati sono ancora tanti e difficile da superare – aggiunge la presidente Antonia Fanesi -. Una donna purtroppo ancora oggi deve dimostrare, ancora di più rispetto ad un uomo, le proprie capacità per potere operare in un mondo a predominanza maschile. Sono convinta che noi donne saremo parte attiva e importante per lo sviluppo futuro del nostro turismo”.
Se c’è un settore che più di ogni altro si sta aprendo all’universo femminile è quello legato all’agricoltura. E’ sempre più remota la rappresentazione di una figura femminile impiegata solo come forza lavoro. Oggi le donne impegnate nel settore gestiscono gestire allevamenti di bestiame, coltivazioni, vigneti come Federica Pantaleone, associata Confindustria Ascoli, alla guida dell’omonima azienda vitivinicola, una realtà biologica a conduzione familiare, collocata a 5 chilometri da Ascoli, nella località di Colonnata Alta. “Dopo un periodo non troppo roseo questa estate abbiamo riscontrato un grande interesse verso il prodotto della nostra terra – spiega Federica Pantaleone – da parte di stranieri, soprattutto da turisti olandesi e provenienti dai paesi bassi. Anche se sono tanti gli italiani, magari che si trovano ad attraversare il nostri territorio magari per motivi di lavoro”.
Un settore quello legato all’agricoltura dove le donne hanno saputo tenere testa alla crisi con 1170 imprese attive al secondo trimestre, in calo di quasi il 4 per cento rispetto ad un anno fa. “Sicuramente sta crescendo la cultura verso i nostri prodotti e la nostra terra – commenta l’imprenditrice Federica Pantaleone -. Abbiamo registrato un incremento di visitatori che già sapevano che tipo di prodotto richiedere proprio perché consapevoli di ciò che il territorio può offrire. Questo grazie anche alle iniziative legate alle guide turistiche del Piceno, che hanno saputo, e sanno valorizzare la nostra terra e dunque i prodotti”.