ANCONA – Luglio da incubo nelle Marche con temperature medie massime di 30,7 gradi, ben 3,1 gradi in più rispetto alla normalità, mentre è caduto il 73 per cento di pioggia in meno, aggravando una siccità il cui conto ha superato nelle campagne i 50 milioni di euro. A fare il bilancio è la Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi al mese di luglio, dai quali emerge che la nostra regione è stata una di quelle in Italia con il maggior sbalzo tra temperature e precipitazioni. Tra le province, la più “infuocata” si rivela Ancona, con una temperatura massima di 31,2 gradi (+3,2°) davanti a Pesaro con 31,1 gradi (+3,3°), Ascoli Piceno e Fermo con 30,5 gradi (+3,1°) e Macerata con 30,4 (+2,9°).
I territori più siccitosi, continua Coldiretti, sono quelli anconetano e maceratese dove è caduto il 78 per cento di pioggia in meno, davanti ad ascolano e fermano con -77 per cento e Pesarese con – 70 per cento. Un mix esplosivo di caldo e mancanza di acqua che sta causando gravissimi danni all’agricoltura. Le situazioni peggiori si registrano sugli uliveti, dove si rischia un dimezzamento della produzione, e per i foraggi per animali, anche qui vicino al -50 per cento, secondo una stima Coldiretti. Ma anche per mais, girasole e frutta estiva si calcolano crolli del 30 per cento, mentre va giù anche la produzione di latte di mucca e di pecora. E si teme anche per il vino, con alcuni territorio che rischiano cali anche del 30 per cento.