venerdì 31 Marzo 2023
Ultimo aggiornamento 17:21
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La guerra blocca l’esportazione del vino Piceno. Velenosi: “Non vediamo via d’uscita. Tanti ordini saltati”

L'imprenditrice: "Abbiamo fatturato con tre nazioni esposte nel conflitto. Oltre alla Russia, che chiaramente è per noi il primo mercato, ci sono pure Ucraina e Bielorussia. Parliamo di quasi un milione di euro di fatturato complessivo"

“La situazione è brutta, molto brutta”. A lanciare l’allarme è Angela Velenosi che, con l’omonima cantina, porta in giro per il mondo le bontà del vino Piceno. Tra i Paesi conquistati in questi anni anche quelli dell’est Europa: “Abbiamo fatturato con tre nazioni esposte nei fatti di guerra – spiega l’imprenditrice – oltre alla Russia, che chiaramente è per noi il primo mercato, ci sono pure Ucraina e Bielorussia. Parliamo di quasi un milione di euro di fatturato complessivo”.

Velenosi, che da dieci mesi è anche presidente provinciale di Confesercenti, descrive uno scenario drammatico sul fronte imprenditoriale. “Vivo male queste settimane perché la mia generazione mai avrebbe immaginato di vivere una guerra. Senza dimenticare che siamo già provati da due anni di pandemia, abbiamo una sensibilità maggiore. Poi si è aggiunto il problema economico. Le sanzioni non termineranno a breve, ogni giorno che passa me ne convinco sempre di più. Non è solo il mondo del vino a soffrire, c’è anche il settore calzaturiero dove le Marche sono molto esposte. Mi fa ridere che afferma che i prodotti si potranno vendere in altri Paesi. Non abbiamo mica la bacchetta magica, ciò che è perso è perso, non vedo una via di uscita”.

I contatti sono comunque tutt’ora in corso. “Ogni mattina ci aggiorniamo e sentiamo i nostri interlocutori. Proprio lunedì abbiamo svolto una riunione su Zoom con produttori e agenti di vino. C’erano ucraini e russi, è stato emotivamente toccante averli entrambi collegati. In questo momento non vediamo vie di fuga, il nostro era un mercato in crescita, stavamo facendo bene e si stavamo togliendo grosse soddisfazioni”.

In queste ore i dubbi riguardano le spedizioni delle merci: “Ci sono problemi di pagamento e non sappiamo se inviare il materiale. Un ordine era in partenza, ma non ci hanno dato l’ok per il ritiro. E’ una situazione complessa. Avrei voluto vivere ricordando solo il covid, invece dovrò aggiungerci la guerra. Noi siamo esposti in tutti i sensi. In genere mi viene difficile pensare che non ci siano soluzioni, sono stata sempre positiva, anche nelle difficoltà. Però questa storia non mi pare risolvibile”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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