SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Erano gli anni Novanta quando Gianni Maroni, alla vigilia di quella che sarebbe stata l’era digitale, prese delle illustrazioni dell’artista Pirò, al secolo Pino Rosetti e ricostruì tridimensionalmente un’antica paranza. Vale a dire quella barca a scafo tondo, armato solo nell’area sambenedettese a vela latina, con un solo albero ed antenna molto lunga che costituiva la caratteristica della paranza sambenedettese.
Il video è stato “ripescato” negli archivi del Comune ed il Museo del Mare lo ha inserito tra le proprie risorse della sua piattaforma web come testimonianza di come fossero fatte le paranze. Questo tipo di barca aveva un solo compito: quello di navigare con tutte le condizioni meteorologiche e permettere così l’effettuazione delle operazioni di pesca. E si sa, la navigazione a vela è spesso frutto di una pratica secolare e di un sapere empirico legati strettamente alle particolarità delle singole barche, ai venti, alle correnti, ai fondali.