di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. L’assessore Lina Lazzari estromesso dalla giunta in quanto non più espressione di Umberto Pasquali e Martina De Renzis, nel frattempo fuoriusciti da Rinascita Sambenedettese – che aveva eletto anche la professoressa – e approdati nel gruppo misto. Quindi la successiva scelta di Lia Sebastiani, proposta al sindaco Spazzafumo come nuova detentrice della delega alla cultura.
Ma ora che Pasquali e De Renzis, ufficialmente, non sono più in maggioranza, ci si domanda quale sarà il destino della stessa Sebastiani, che di fatto non ha più rappresentanza in assise.
“Non dipende da me, ma dal sindaco”, taglia corto Pasquali. “La nomina spetta per norma a lui, dunque se e quando lo ritiene può ritirare le deleghe”.
Ad evidenziare la questione ci ha pensato anche il centrodestra, per voce di Nicolò Bagalini. L’esponente di Fratelli d’Italia si aspetta pertanto le dimissioni dell’assessore o la revoca dell’incarico da parte del primo cittadino. Tuttavia, entrambe le strade al momento non sembrano percorribili.
Sempre Pasquali, comunque, ci tiene a ricostruire le fasi di quel primo rimpasto: “Quella nomina fu del sindaco, in verità. Può decidere lui, liberamente. Io sono uscito dalla maggioranza, pur continuando a offrire l’appoggio esterno”.
Martedì scorso il mancato supporto dei due ‘malpancisti’ ha portato alla bocciatura del nuovo regolamento della piscina comunale (che prevedeva la concessione di maggiori spazi acqua per chi porta avanti l’attività agonistica) e il rinvio di alcune variazioni, che riapproderanno in aula sabato 28 settembre. In quell’occasione, inoltre, bisognerà esprimersi sul consolidato di bilancio. Legittimo domandarsi come si comporteranno Pasquali e De Renzis.
La situazione sta comprensibilmente irritando il resto della coalizione, uscita provata dal consesso del 10 settembre. “Non ho capito il senso di quel voto sulla piscina – ha ammesso a La Nuova Riviera, Stefano Gaetani – in questo modo non si è fatto altro che votare contro il lavoro svolto dagli uffici comunali e continuare a mantenere le difficoltà che attualmente vivono associazioni e famiglie”.
Opinione che si estende a tutto il Centro Civico Popolare, dato che è stato proprio l’assessore allo sport Cinzia Campanelli a presentare e sposare quelle modifiche. “Ho ritenuto di non ritirare la delibera perché, anche dopo la dichiarazione di Pasquali, ritenevo che un atto che andava nella direzione di favorire l’utilizzo della piscina da parte dei nuotatori agonisti in una fascia oraria dedicata a una tariffa agevolata potesse essere votato dalla maggioranza come fino a poco prima costituita e persino dalla minoranza”, spiega la Campanelli. “Era infatti un tema che non aveva nulla di politico. Evidentemente non si è voluto neppure esaminare il merito della questione perché i consiglieri usciti della maggioranza avevano solo l’urgenza di marcare il loro distacco a prescindere dal contenuto dell’atto che gli era stato sottoposto”.