martedì 21 Marzo 2023
Ultimo aggiornamento 17:44
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Nel Piceno arriva un casco refrigerato per ridurre il rischio di perdita dei capelli durante le chemioterapie

L'iniziativa è stata dell'associazione Bianco Airone Onlus. Ha contribuito la holding del Gruppo Gabrielli

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’Area Vasta ha presentato, questa mattina, il Paxman Scalp Cooling, un sistema di raffreddamento del cuoio capelluto teso a prevenire il trauma visibile dell’alopecia spesso conseguente alla chemioterapia e acquisito grazie alla contribuzione volontaria di vari donatori su iniziativa dell’associazione Bianco Airone, che si occupa delle esigenze dei pazienti oncologici e dei loro familiari.

“La chemioterapia – spiega il direttore dell’Area Vasta Massimo Esposito – agisce bersagliando tutte le cellule a divisione rapida. I farmaci chemioterapici sono considerati efficaci nella terapia oncologica proprio perché fanno leva sulla loro capacità di dividere rapidamente le cellule maligne. Il principio fondamentale della chemioterapia è quello di danneggiare il processo mitotico e metabolico delle cellule oncogene. Tuttavia questi farmaci aggrediscono anche le cellule sane del follicolo pilifero provocando la totale o parziale atrofia della radice del capello causando un indebolimento o la frattura del bulbo pilifero”.

Il dispositivo presentato oggi, lo Scalp Cooler, consente a circa il 70 per cento delle pazienti sottoposte a chemioterapia di presentare un’alopecia di grado lieve o nullo grazie ad un sistema che sfrutta la restrizione dei casi sanguigni che giungono al capello. “Il dispositivo – continua Esposito – utilizza una unità refrigerante a cui è collegata una cuffia di silicone morbido in connessione con un impianto frigorifero compatto, che viene posta sul capo del paziente prima, durante e dopo il trattamento chemioterapico. La temperatura del cuoio capelluto viene abbassata gradualmente facendo circolare un refrigerante speciale all’interno della cuffia ed è mantenuta per tutto il periodo del trattamento, da circa venti minuti prima e continuando anche a fine seduta per un periodo di tempo che può variare da 45 minuti a due ore”.

A presentare il dispositivo c’era anche la primaria del reparto di oncologia Francesca Giorgi: “In questo modo riusciamo a dare, alle pazienti affetta da certi tipi di carcinoma, qualcosa in più oltre alla somministrazione del farmaco chemioterapico e avere una macchine che riduce il rischio della caduta dei capelli è comunque un vantaggio in più ed era qualcosa che mancava alla nostra Area Vasta”.

Il dispositivo è approvato dalla Fda (Food and Drug Administration) e si utilizza solo nelle pazienti affette da neoplasia mammaria in chemioterapia e adiuvate con Antracicline o Taxani. L’apparecchiatura, del costo di circa 45mila euro, è dotata di due postazioni che vengono impiegate in contemporanea alle sedute di chemioterapia.

Come detto il dispositivo arriva su iniziativa dell’associazione Bianco Airone rappresentata dalla direttrice Ornella Vallesi: “Due anni fa abbiamo avviato una raccolta fondi finalizzata all’acquisto dello Scalp Cooler – ha spiegato -. E’ stato duro portarla avanti attraverso eventi se si pensa che tutto è avvenuto nel bel mezzo del periodo Covid  ma quando eravamo pronti abbiamo scoperto che il prezzo era salito e per questo ringrazio innanzitutto il gruppo Gabrielli che ha contribuito con una somma molto consistente ed anche Diego Della Valle, Boomerang Viaggi, il Bazar dell’Assassino, il dottor Vincenzo Salvi e il Circolo Nautico che ogni anno a Natale ci permette di fare la raccolta fondi”.

Vallesi ha citato i più generosi ma parla di un elenco ben più lungo. “Facciamo un appello – aggiunge – a tutte le città della provincia per contribuire a raggiungere quella differenza che occorre per terminare il pagamento del casco. La ditta Praesidia ci ha dato fiducia, ci aspetta ancora qualche mese e noi speriamo di farcela”.

Alla presentazione dei dispositivo c’era il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo: “Si tratta di una presentazione molto importante – ha detto – alla quale partecipo molto volentieri anche perché parliamo di un settore estremamente delicato e, soprattutto, di un argomento particolarmente sensibile soprattutto per le donne. Ed è sicuramente un servizio in più, un servizio importante, del nostro ospedale”.

A partecipare alla spesa, con un contributo, è stata la F.C. Holding del Gruppo Gabrielli. “Siamo orgogliosi – ha spiegato Cesira Gabrielli, presidentessa della holding – di poter sostenere l’Area Vasta e specialmente l’Unità Operativa di Oncologia perché, come noto, nei trattamenti chemioterapici la caduta dei capelli è un effetto che, per quanto collaterale, ha molti risvolti psicologici”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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