SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Chiusure dei locali alle 18 e coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Ma a San Benedetto il dato sulle polveri sottili, a sorpresa, è tornato a salire. La centralina situata in via Asiago, a pochi passi da viale De Gasperi, ha infatti conteggiato nella giornata di mercoledì 11 novembre una media di 53 microgrammi al metro cubo, anticipati dai 50 microgrammi registrati il 10 novembre. La legge impone il rispetto dei 35 superamenti annuali, con l’asticella giornaliera fissata proprio a 50 microgrammi al metro cubo.
Ecco dunque due sforamenti consecutivi, che erano stati preceduti da una escalation dal 6 novembre in poi, quando si era fermi a 18 microgrammi. Il 7 si è balzati a 33, l’8 a 38 e il 9 a 41.
Era da sette mesi che a San Benedetto non si verificava un superamento della soglia limite. Alla fine di marzo, infatti, si sfondò quota 100 ma l’Arpam spiegò immediatamente che il dato anomalo era stato provocato da “aria naturale, non antropica, trasportata da correnti orientali”. Per risalire a sforamenti precedenti si doveva invece volare alla metà di gennaio. Nell’arco del 2020 se ne contano, ad oggi, complessivamente nove. Un quarto del consentito.
Una spiegazione potrebbe essere legata al fatto che in questi giorni, con le temperature che si vanno abbassando, pure nelle abitazioni si sia provveduto all’accensione dei riscaldamenti.