SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Quattro sforamenti consecutivi, dal 26 al 29 ottobre. I limiti giornalieri delle polveri sottili sono stati superati a San Benedetto dopo mesi di numeri ampiamente sotto i livelli di allerta. A spiegare il fenomeno è tuttavia l’Arpam che ha documentato l’eccezionalità dell’episodio, causato da “un transito di polveri sahariane che hanno determinato picchi di concentrazione di Pm10”.
Lo scenario – come spiega l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, ha avuto origine da “masse di aria calda e sabbia che si sono spostate dalle regioni sahariane verso il Mediterraneo, interessando così anche l’Italia”.
Queste particelle sabbiose hanno pertanto determinato il verificarsi di picchi di concentrazione di Pm10 in quasi tutte le Marche, con il picco maggiore di 116 microgrammi al metro cubo registrato dalla centralina di Fabriano, mentre a San Benedetto ci si è fermati a 64.
“Gli effetti della massiccia presenza di polveri sottili si sono risolti già nei giorni immediatamente successivi, quando i valori registrati dalle centraline sono tornati nella norma”, informa ancora l’Arpam.
Questi quattro superamenti del limite giornaliero di 50 microgrammi al metro cubo non verranno pertanto conteggiati ai fini della soglia dei 35 superamenti annui consentiti, “in quanto dovuti a fenomeni naturali”.