di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Siamo costretti a scattare le foto al mare in tempo reale e ad inviarle ai turisti, che ci chiedono rassicurazioni”. Lo confessano diversi operatori sambenedettesi, allarmati (e sconfortati) per la situazione che si è venuta a creare in riviera in seguito alla proliferazione di mucillagine registrata negli ultimi giorni.
Una ricostruzione confermata anche dal presidente dell’Assoalbergatori, Nicola Mozzoni. “Ci sono state parecchie disdette, ho sentito diversi colleghi che hanno segnalato una situazione negativa relativamente importante. Il problema non è tanto sul mese di agosto, perché in quel caso riesci a riempire il buco lasciato, bensì sul breve periodo. Se oggi mi annulli la prenotazione sulla settimana prossima, è difficile riaffittare quelle camere nell’immediato”.
Mozzoni è preoccupato e deluso, soprattutto per l’enfasi data alla situazione: “Attualmente l’emergenza non esiste, non c’è. Parlando con i turisti, tutti ci parlano di un mare pulito, ci fanno i complimenti, esprimono apprezzamenti. La mucillagine c’era diversi giorni fa, la rilevanza data al problema è stata come una zappata sui piedi che ci siamo dati da soli. I pescatori giustamente hanno una differente percezione di ciò che accade a largo. Io sono d’accordissimo con loro, ma a livello promozionale meno pubblicità si dà al fenomeno e meglio è”.
Per il titolare dell’hotel Relax, a San Benedetto si rischia di vivere un pericoloso paradosso: “Chi annulla la prenotazione magari se ne va in posti dove c’è o c’è stata la stessa grana. Però, a differenza nostra, quelle città comunicano meglio. In questo senso, i social ci stanno dando una mano, pubblichiamo filmati e facciamo dirette video. Se serve a limitare il danno, lo facciamo volentieri”.
La mucillagine è una sostanza gelatinosa prodotta da alghe e microrganismi marini. Come riportato da La Nuova Riviera, le recenti analisi effettuate dall’Arpam hanno confermato la qualità eccellente delle acque del tratto di mare adriatico di San Benedetto, con le difficoltà che hanno interessato fondamentalmente coloro che svolgono attività di pesca professionale.
Il timore è che questo caso possa compromettere i risultati di una stagione che non è partita a razzo: “Le cose vanno bene, non benissimo – prosegue Mozzoni – è la sensazione che ho stando a ciò che mi dicono i colleghi. Potremmo far fatica a pareggiare i numeri del 2023. Giugno è stato abbastanza sotto le aspettative e pure adesso si vedono delle camere libere, scenario abbastanza raro. Riguardo a settembre, è presto per parlare. Di certo, la partenza anticipata delle scuole non ci aiuta. Un tempo si lavorava bene fino al 15, mentre da qualche anno noi già l’8 chiudiamo perché finiscono le richieste”.