SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo la vela del movimento Pro-vita, Rifondazione Comunista risponde con un messaggio totalmente opposto e attacca: “Un gruppo di provocatori che si autodefinisce come “Pro Vita” ci chiede cosa penseremmo se nostra madre, malata terminale e vittima di atroci sofferenze, avesse la possibilità di smettere di soffrire. Bene, noi rispondiamo: pensiamo che dovrebbe essere libera di decidere per la sua vita. E crediamo inoltre che questo diritto inalienabile debba essere garantito non solo ai nostri congiunti, ma anche ai loro”.
Spiega il segretario locale Matteo Cicconi: “La volgare propaganda fondamentalista di questo gruppo di oscurantisti va rispedita al mittente con fermezza. Per questo abbiamo deciso di affiancare alla loro provocazione la nostra risposta. Loro millantano di essere “pro vita” a tutti i costi, noi continuiamo a ritenerci pro vita dignitosa e libera”.