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Impianti non a norma, porte inaccessibili e neppure l’acqua calda. Ecco la casa assegnata dall’Erap alla famiglia di un disabile

Il ragazzo non può uscire dall'ospedale perché non potrebbe vivere lì
Pubblicato il 20 Novembre 2019

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Impianto elettrico non a norma. Tubi che perdono, porte e varchi inaccessibili ad un disabile, condotte del gas murate e umidità insostenibile. Tutto in una cinquantina abbondante di metri quadri di un appartamento di via Della Pace, a San Benedetto, che l’Erap ha assegnato ad una famiglia composta da quattro persone che, ironia della sorte, ha fatto richiesta di un alloggio adatto ad ospitare uno dei figli, che vive una condizione di disabilità che, nei mesi scorsi, è stato vittima di un incidente.

E c’è proprio questo alla base di tutta la vicenda: il fatto che la madre del ragazzo, Franca De Cesaris, avente diritto ad una casa popolare, per motivi legati alle cure del figlio si è trasferita in Riviera facendo richiesta all’Erap il trasferimento in un alloggio popolare a San Benedetto dal momento che il ragazzo, da poche settimane uscito dal coma, ha la necessità di essere seguito in maniera costante.

“Così abbiamo presentato questa domanda – spiegano la De Cesaris e il suo compagno, Giuseppe Marcozzi – e l’Erap ci ha detto che a disposizione ci sarebbe stato questo alloggio di via Della Pace”. Ovviamente la donna ha subito accettato la proposta anche perché l’appartamento si trova nelle vicinanze dell’ospedale Madonna del Soccorso dove il ragazzo è ricoverato. Una volta in casa però c’è voluto poco tempo per rendersi conto che l’alloggio era non soltanto inadeguato ma ben al di sotto dei livelli di abitabilità.

“Ci sono i fili elettrici che viaggiano fuori dai muri, un impianto assolutamente non a norma così come le condotte dell’acqua – spiega l’uomo -. Il tubo terminale del gas era addirittura murato”. E poi c’è il non trascurabile dettaglio che, aprire l’acqua della vasca che si trova in bagno, equivale ad allagare il fondaco che si trova sotto l’abitazione.

A tutto ciò si aggiunge il fatto che la caldaia non può essere accesa perché come si attiva, proprio in virtù dellìinadeguatezza dell’impianto elettrico, salta tutta la luce. “Quando abbiamo chiesto spiegazioni all’Erap – dicono i due – ci siamo sentiti dire che eravamo stati noi ad accettare. Ma qui è impossibile vivere per noi, figuriamoci per il ragazzo che ha bisogno quanto meno di accessi a norma”. Il ragazzo si sposta infatti con un deambulatore, ora potrebbe uscire dall’ospedale ma non può perché l’abitazione assegnata alla sua famiglia non glielo consente.

Questa mattina De Cesaris e Marcozzi sono stati ricevuti dal sindaco Pasqualino Piunti che ha messo in moto gli uffici dei servizi sociali del Comune per chiedere spiegazioni all’Erap su quella situazione. “Ringrazio sia Piunti – spiega la De Cesaris – che il sindaco di Ascoli Fioravanti. Anche loro sono rimasti stupiti della situazione e stanno cercando di risolvere la cosa”.

Torneremo a parlare di questa vicenda dal momento che la situazione, all’interno di quell’appartamento, è effettivamente invivibile.

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