SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Mentre gli italiani si ritrovano nella calza della befana solo cenere e carbone, grazie alla manovra infausta di Meloni, per i balneari arriva in pacco dono una rivalutazione al ribasso del 4,5% dei già irrisori canoni di concessione”. L’attacco giunge dal deputato sambenedettese dei Cinque Stelle Giorgio Fede, critico con la recente decisione del governo.
“Non bastava il caos generato dal governo, che di fronte alle indicazioni di Bruxelles ha saputo solo impartire ai sindaci il diktat di rinnovare per un anno le concessioni in scadenza, l’esatto contrario di ciò che da anni auspica l’Ue. Ci ritroviamo dunque con comuni che stanno formulando le delibere per le gare, e altri che invece rinnovano le concessioni in essere. Una baraonda assurda, che scaraventa il settore in un baratro di incertezza ancora più indecifrabile. Col rischio oltretutto di una pioggia di ricorsi per questi irricevibili prolungamenti”.
L’accusa
Il parlamentare pentastellato prosegue: “Non pago, Salvini ha pensato bene con una circolare del suo ministero anche di rivedere all’ingiù i canoni. Che restano nell’ordine di qualche migliaia di euro, a fronte di fatturati medi che si avvicinano ai 300 mila euro annui ad attività. La gestione delle concessioni demaniali di Meloni e compagni è una farsa senza fine. E ci porterà dritti dritti allo scontro con l’Ue”.