SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Stasera tornano le fochere. L’accensione dei falò nella notte tra il 9 e il 10 dicembre è tra le tradizioni più care ai sambenedettesi ed è condivisa da molti paesi delle Marche e della costa adriatica.
I fuochi hanno il compito di illuminare simbolicamente la notte in occasione del passaggio aereo della Santa Casa diretta a Loreto.
Parzialmente caduto in disuso nel secondo dopoguerra, l’appuntamento fu al centro di un rilancio improvviso negli anni settanta.
“Tra leggenda e tradizione, da allora è rimasta l’usanza di accendere grossi falò in onore della Madonna”, racconta l’archivista del Comune Giuseppe Merlini. “A San Benedetto un tempo si innalzavano fochere in tutte le principali vie e tutti contribuivano ai preparativi: gli uomini e i bambini raccoglievano la legna, le fascine, vecchi mobili e barche in disuso, mentre le donne preparavano le frittelle e abbrustolivano la fava”.
Le Marche sono da sempre legate a questa pratica, realizzata fin dal 1617, quando spontaneamente, grazie all’iniziativa del frate cappuccino Fra’ Tommaso, si diffuse capillarmente in tutta la regione. San Benedetto ha celebrato sempre questa festa come una sorta di preludio al Natale.
Nove le location individuate quest’anno. Gli appassionati potranno recarsi in piazza San Filippo Neri, nel parco di via Saffi, nell’area tra via Toscana e viale De Gasperi, all’ex Galoppatoio, nell’area antistante la chiesa di San Pio X, in via del Cacciatore, in via Val Cuvia e, novità di quest’anno, pure a Fosso dei Galli (nell’area della chiesa di San Giacomo della Marca) e a Santa Lucia (nel piazzale della chiesetta).
Non sarà garantito quest’anno il servizio di bus navetta gratuito che permetterà ai cittadini di effettuare un tour tra tutte le fochere sparse per San Benedetto.