SAN BENEDETTO • Ecco gli effetti dell’agenda digitale italiana: diffusione della banda ultralarga anche in città. Negli ultimi mesi infatti si sono moltiplicati gli interventi di stesura di fibra ottica da parte di Telecom Italia Spa.
Ma cosa intendiamo di preciso per banda ultralarga? Occorre partire dalla definizione di banda larga, cioè connessione in grado di far transitare dati a una velocità compresa fra i 2 e i 20 megabit al secondo. Per capirci semplifichiamo dicendo che la comune ADSL (quella che viaggia sui cavi telefonici in rame) è banda larga. La popolazione italiana con accesso alla banda larga è il 96,9% contro il 97% di quella europea (fonte Infratel Italia SPA).
La banda ultralarga significa invece una velocità di connessione superiore a 30 megabit al secondo. Più in dettaglio, secondo gli obiettivi europei, occorre che tutti i cittadini dispongano di almeno 30 Mbps e che almeno il 50% della popolazione possa navigare a una velocità superiore ai 100 megabit al secondo. Oggi però solo il 36,5% degli italiani dispone di questa tecnologia, contro l’86,7% della popolazione europea (fonte Infratel Italia SPA). Una situazione che vede dunque l’Italia in forte ritardo sul piano del divario digitale (infrastrutturale) assoluto rispetto all’Europa.
E le Marche? Secondo una ricerca fatta dallo studioso Nicola Matteucci, nella nostra regione la mancanza di banda larga riguarda il 7,9% della popolazione (stando ai dati di fine 2013). Quanto alla banda ultralarga, nelle Marche risulta coperto solo l’8,7% della popolazione a marzo del 2014. Una sorte che condividiamo con il Nord e il Nord-Est del Paese (a esclusione delle principali aree metropolitane). Tale divario infrastrutturale delle Marche, prevede Matteucci, rimarrà importante fino al 2017.
Da un punto di vista pratico ecco come funziona la predisposizione della banda ultralarga a San Benedetto del Tronto. Alla base di tutto c’è (deve esserci) la presenza di fibra ottica nelle centrali telefoniche che costituiscono veri e propri centri nevralgici diffusi su tutto il territorio nazionale. In città ci sono due grandi centrali, quella di via Luciani e quella di via Aleardi.
La centrale Telecom di via Aleardi
La centrale Telecom di via Luciani
Dalle centrali partono cavi in fibra ottica fino agli armadi di raccordo nei quartieri e sui marciapiedi della nostra città (il termine tecnico di questo tipo di distribuzione è FTTC, fiber to the cabinet cioè fibra fino all’armadio).
Armadio di strada Telecom Italia
Sarà proprio nell’armadio di strada che verrà posizionato quel dispositivo (tecnicamente si chiama DSLAM) in grado di erogare banda Internet alle nostre case attraverso i cavi telefonici in rame. Il tipo di linea che verrà distribuita non sarà più dunque ADSL ma VDSL cioè dsl ad alta velocità capace di arrivare fino a 250 Mbps (in condizioni ottimali).
I profili che saranno disponibili sul territorio cittadino avranno una velocità base di 30 megabit al secondo per il download e 3 megabit al secondo per l’upload oppure, previa verifica di fattibilità, 50 Mbps in download e 10 Mbps in upload.
Nel momento in cui Telecom Italia avrà terminato i lavori di adeguamento degli armadi e delle centrali, anche gli operatori concorrenti avranno la possibilità di offrire sul mercato le loro proposte di accesso di nuova generazione a Internet (la cosiddetta NGAN). Fonti interne a Telecom Italia riferiscono che la copertura di banda ultralarga in città sarà completata per il primo trimestre del 2016.