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Ast in barca a vela, dura la Cgil: “Mentre erano in mare c’era il caos nelle Radiologie di Ascoli e San Benedetto”

L'affondo di Viola Rossi: "Beffa delle beffe, stanno giungendo in questi giorni valutazioni sul personale tecnico sanitario che definiscono peggiorata la qualità della loro prestazione in controtendenza rispetto agli sforzi immani che l’Azienda gli richiede"
Pubblicato il 8 Agosto 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Sconcertano le parole della Direttrice Generale dal momento in cui afferma che non sapesse nulla del corso di formazione svolto a Pisa a maggio scorso dal titolo “Migliorare la coesione tra i membri della tua organizzazione in barca a vela con esperienze pratiche di team building”. Lo afferma la segretaria provinciale della FP Cgil Viola Rossi.




“Sconcertano in primis perché non è ammissibile che un Direttore Generale si attribuisca le responsabilità sulla base della convenienza delle decisioni assunte, potendo celarsi dietro ad un “non sapevo” per giustificare il suo operato. In secundis, lascia basiti anche ciò che questo sottende: scelte programmatiche che incidono sulle risorse – già scarse – a disposizione dell’AST, non sarebbero a conoscenza dell’apice dell’Azienda, ovvero della Direzione Generale. Eppure, va precisato, non tutte le proposte di formazione sono state avallate e sostenute
dall’Azienda e sebbene venga giustamente operata una selezione di quelle finanziabili, questa non solo è stata supportata, ma inserita addirittura tra quelle prioritarie e considerata quale obbligatoria con non pochi dubbi rispetto all’applicazione del regolamento vigente in
tema di formazione e aggiornamento del personale”.

Rossi parla di un paradosso: “Mentre l’Azienda spendeva oltre oltre 4mila e quattrocento euro per “porre le basi per creare forti legami interpersonali” e “migliorare la coesione tra i membri della tua organizzazione” ad iniziativa del Dirigente delle Professioni Sanitarie Area
Tecnica, proprio in quei giorni, nei reparti di Radiologia di Ascoli e San Benedetto scoppiavano le proteste perché le scelte organizzative di ridurre il personale nei due reparti durante i turni notturni, non solo non era stata condivisa, ma neppure presentata in maniera opportuna al personale TSRM tanto che, in ben due riunioni di confronto sindacale, una folta delegazione di tecnici presiedeva fuori l’aula per manifestare il suo dissenso”.

“E nonostante ciò, seppure la Direzione Generale fece pubblicamente, pochi giorni dopo, un (mezzo) passo indietro dichiarando a mezzo stampa che avrebbe reintegrato, per lo meno per la Radiologia di San Benedetto, il secondo tecnico notturno per i mesi di luglio e agosto, di quella figura aggiuntiva, ad oggi, non se ne vede neppure l’ombra. In definitiva, con un personale tecnico sanitario messo all’angolo dalle scelte della dirigenza, con un personale sotto organico a cui si chiedono continui rientri in reperibilità notturna e a cui addirittura, beffa delle beffe, stanno giungendo in questi giorni valutazioni che definiscono peggiorata la qualità della loro prestazione in controtendenza rispetto agli sforzi immani che l’Azienda gli richiede, ci sentiamo di poter affermare che, per lo meno per la dirigenza interessata, questa formazione non ha sortito gli effetti sperati”.

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