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Ancora un poliziotto aggredito a San Benedetto. E’ accaduto nel weekend sul lungomare

Lo denuncia Benedetto Fanesi (Siulp): "Occorre implementare le abilitazioni del personale all’utilizzo del Taser, già in uso alle forze di Polizia nazionali, estendendone l’utilizzo anche ad altri corpi di Polizia come la Polizia Municipale"
Pubblicato il 29 Agosto 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Non si placa l’ondata di episodi violenti nei confronti degli appartenenti alle Forze di Polizia durante l’espletamento del loro dovere. Al caso di Locorotondo (Bari), dove si è verificata una brutale aggressione ad un Carabiniere, ripresa dai telefonini e “rimbalzata” sui social e su media nazionali, segue purtroppo, nello scorso fine settimana, un’altra grave aggressione ad un operatore della Polizia di Stato del Commissariato del San Benedetto che riportava lesioni personali durante un intervento esperito in servizio di controllo del territorio, allo scopo di contenere un soggetto che dava in escandescenza in un tratto del lungomare, poi successivamente tratto in arresto.




Lo denuncia il Siulp, che sottolinea “il prezioso e costante lavoro fatto dai colleghi per garantire un efficace ed efficiente servizio ai cittadini, ha il dovere di segnalare che la Sicurezza pubblica è direttamente collegata a quella dei poliziotti. Nella circostanza in esame, purtroppo il personale operante non era munito del Taser (pistola ad impulsi elettrici), fondamentale strumento per immobilizzare temporaneamente un soggetto pericoloso o che oppone resistenza, elemento che avrebbe consentito agli agenti di intervenire in sicurezza e probabilmente, limitare il contatto fisico”.

Il Siulp a luglio aveva già segnalato analoga criticità, allorquando due equipaggi deputati al controllo del territorio del Commissariato di P.S. di San Benedetto intervennero in prossimità del centro cittadino per una persona in stato di alterazione psicofisica che brandiva due coltelli nella pubblica via. “Nella circostanza solo l’ausilio di altro personale munito di Taser, preposto ad altro servizio, consentiva grazie all’utilizzo dell’arma ad impulsi elettrici, di neutralizzare l’esagitato e provvedere al suo successivo ricovero in psichiatria. Nonostante ciò, durante la fase di contenimento, un operatore veniva attinto alla mano dal coltello impugnato dall’aggressore”.

“Allo stato attuale, il personale della provincia di Ascoli Piceno formato per l’utilizzo di tale strumento, fondamentale per la sicurezza dei cittadini e degli stessi poliziotti, risulta insufficiente, nonostante il Siulp abbia più volte sollecitato i vertici della Questura di Ascoli Piceno a risolvere tale criticità. Le aggressioni alle Forze dell’Ordine continuano ad essere un problema serio e ricorrente. Servono interventi strutturali da parte del Governo, occorre investire nella formazione e in strategie di de escalation, dotare il personale di equipaggiamento idoneo, legiferare normative specifiche che assicurino la certezza della pena, in un piano complessivo di coordinamento tra le varie Forze di Polizia per ricostruire quel fondamentale rapporto di fiducia con i cittadini ed aumentare la Sicurezza reale e percepita”.

Così in una nota il Segretario Provinciale del Siulp di Ascoli Piceno Benedetto Fanesi. “Il Siulp, primo Sindacato maggioritario del Comparto Sicurezza Difesa e Soccorso Pubblico, ha sempre sostenuto l’importanza di impiegare risorse per elevare gli standard di formazione delle forze di Polizia con la previsione di nuovi protocolli operativi e strumenti innovativi di difesa, puntando prioritariamente ad implementare le abilitazioni del personale all’utilizzo del Taser, già in uso alle forze di Polizia nazionali, estendendone l’utilizzo anche ad altri corpi di Polizia come la Polizia Municipale, che potrebbe così concorrere alla promozione e all’ attuazione di un sistema unitario ed integrato di sicurezza delle comunità territoriali. Al riguardo, il Siulp ha intenzione di effettuare una serie di incontri con la classe politica locale al fine di aprire un dialogo costruttivo
mediante interventi concreti volti ad arginare il fenomeno delle aggressioni alle Forze di Polizia così da consentire ai poliziotti di operare nelle migliori condizioni di Sicurezza”.

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