Anche domenica 19 in piazza Garibaldi a Massignano sono state raccolte molte firme per la sottoscrizione contro la centrale a biomassa. Le firme sono state consegnate presso la sede del Comune di Massignano nella mattinata di lunedì e nei prossimi giorni verranno presentate anche alla Provincia e alla Regione.
Firme che sottoscrivono una relazione effettuata dal chimico ambientale e ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Ricerca sul Cancro, dottor Federico Valerio. La relazione ha esaminato il progetto presentato dalla ditta Verde Marche di Sant’Elpidio a Mare e mette in evidenza le gravi carenze delle relazioni tecniche accompagnate al progetto stesso e che da sole potrebbero giustificarne la bocciatura per la sua inaccettabile bassa qualità.
“Sono circa 14 – spiegano i promotori della petizione – i punti deboli di tale progetto. Da notare sicuramente che il sito interessato dall’eventuale installazione dell’impianto si trova in una zona descritta come “CATEGORIA A” in base ai fattori di inquinamento registrati e, in tali condizioni, il Decreto Legislativo 155 del 13/8/2010 prevede che che fissa gli obiettivi di qualità dell’aria, all’articolo 1 prevede che l’obiettivo di questo Decreto sia: mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove buona e migliorarla negli altri casi. Questo significa che la salute dei residenti è a rischio e pertanto gli organismi predisposti dovrebbero attivare misure idonee a ridurre le emissioni presenti e non ad aumentarle”.
Consideriamo anche che la zona in questione, che negli ultimi anni ha avuto uno sviluppo edilizio e turistico notevole, rischia, secondo gli oppositori della centrale, una svalutazione importante sotto ogni punto di vista.
“Siamo convinti – proseguono – che la valorizzazione e lo sviluppo del territorio non passino per l’installazione di centrali a biomassa di questo tipo (pirogassificazione) che sono altamente inquinanti, bensì attraverso il perseguimento di altre vie, meno inquinanti, come ad esempio l’alimentazione a metano. Come ribadisce il dottor Valerio nella sua relazione, a parità di energia (elettricità + calore) prodotta, un cogeneratore alimentato a metano emette molto meno ossidi di azoto (circa la metà) e ossido di carbonio ( circa 15 volte meno), rispetto ad un impianto di cogenerazione alimentato a syngas. Questa differenza è motivata dal maggior potere calorifico e dalla maggiore purezza del metano, rispetto al gas di sintesi. Convinti che la salute ed il benessere dei cittadini debba venire al primo posto in una società che si rispetti, noi non ci fermiamo e proseguiamo in questa nostra battaglia: non siamo disposti ad accettare l’installazione di alcuna centrale, ovunque la si volesse collocare e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità in tal senso”.