GROTTAMMARE – Addetti ai lavori, politici e accademici si schierano in difesa della Grande Opera “Anima”. Ritorna nell’agone politico l’ex sindaco Luigi Merli, che ha visto nascere il progetto e che valuta lo “stop” voluto dalla Soprintendenza per i beni architettonici delle Marche un’ennesimo caso di “ schizofrenia decisionale della burocrazia italiana”.
Per l’ex sindaco sembrerebbe proprio che le autorizzazioni ottenute in questi 3 anni siano diventate “carta straccia per il nuovo Soprintendente”. Merli cita testualmente la comunicazione di preavviso di diniego che “un’area dove sono stati spesi 1,5 milioni per realizzare una condotta acque bianche a vista conserva il carattere campestre ed agreste” ma soprattutto che l’opera insisterebbe “in un’area con forte valenza di rapporti con il mare in uno scambio di intervisibilità continua”. “L’area – sottolinea l’ex sindaco – invece è a un km e mezzo dal mare: tra l’opera da realizzare e il mare ci sono l’A14, la SS16, la Ferrovia e il manufatto sarà alto soltanto 22 metri, nonostante la Soprintendenza l’avesse autorizzata senza limiti di altezza”. Colpa della burocrazia, dunque, diventata per l’ex primo cittadino “inutile, incapace e autoreferenziale, pronta a ribaltare proprie decisioni prese durante un iter lungo due anni e mezzo – conclude Luigi Merli – Un periodo in cui la Soprintendenza, nelle persone dell’arch. Miriam Pompei e del Soprintendente Cozzolino, ha svolto una parte determinante dell’iter che consente l’edificazione dello straordinario progetto redatto da uno dei più importanti architetti viventi Bernard Tschumi”.
Dal mondo accademico interviene nella questione l’architetto Cristiano Toraldo di Francia, fondatore nel 1966 del Superstudio, professore associato della facoltà di architettura ad Ascoli Piceno, che ha affermato: “Nel secondo dopoguerra la costruzione della Città Adriatica ha visto il prevalere di un’edilizia spesso speculativa e di bassa qualità che ha soffocato le poche architetture costruite. È tempo che questo rapporto venga ribaltato: il progetto Anima di Bernard Tschumi può costituire un formidabile segnale per un nuovo corso verso il recupero di qualità del nostro ambiente urbano!”.