GROTTAMMARE – Questa volta, per la festa di compleanno, il festeggiato ha chiamato proprio tutti. Il gruppo Scout Grottammare 1 festeggia quarant’anni e le celebrazioni sono iniziate nel giorno dell’Immacolata, l’8 dicembre, con la celebrazione della Santa Messa vissuta da tutti gli associati di oggi insieme alle loro famiglie. “E’ stata un’intensa, commovente e partecipata celebrazione – affermano dal gruppo – in cui non ci si è soffermati guardandosi alle spalle ma piuttosto guardando verso il basso per renderci cono che siamo seduti sulle spalle di giganti, di scout grandi e piccoli che hanno animato, vissuto, alimentato questo Gruppo, giganti che consentono a noi e a chi verrà dopo di noi, come diceva lord Baden Powell, di guardare ancor più lontano anche quando pensiamo che stiamo già guardando lontano”.
Ma una vera festa non può essere tale se non vede il coinvolgimento di tutti i suoi protagonisti: tutti coloro che per anni, mesi o giorni hanno camminato con noi lungo la strada dello scoutismo. Così gli organizzatori dei festeggiamenti lanciano un invito per una “Tomboriskianta”. È un nome evocativo che ricorda il vecchio evento natalizio di giochi e tombola che veniva proposto a quei tempi (tomborischio) quando ancora il cinema Sibilla proiettava film per ragazzi, e il ricordo dei quarant’anni.
“Sarà ancora una volta una festa gioiosa di giochi, ricordi e tombole in cui però avremo modo di rivivere i momenti più forti della nostra storia attraverso la ricostruzione dei personaggi storici, racconti, narrazioni, testimonianze, filmati e fotografie.
Un pomeriggio che non vuole essere amarcord ma l’occasione per ricordare a ognuno di noi che la Promessa vale per sempre, una Promessa che ci unisce come sorelle e fratelli. Non vogliamo che torniate ad essere scout per un giorno perché ognuno lo è e lo sarà per sempre, desideriamo che il festeggiato sia felice, contento perché il festeggiato è ognuno che ha indossato quel fazzolettone da quei colori strani sepolto in qualche cassetto, quei colori di cui qualcuno ancora forse ricorda l’origine”.