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Malocchio, fantasmi e misteri nella cultura contadina. De Signoribus presenta il suo libro sulle storie popolari della vita contadina

L'autore ha parlato dell'opera nel corso di un evento a Cupra marittima
Pubblicato il 26 Febbraio 2019

CUPRA MARITTIMA – Si è svolto presso l’Agriturismo La Castelletta di Cupra Marittima, alla presenza di un gremito e attento pubblico, l’evento “ A cena con l’autore” che per l’occasione ha ospitato il filosofo-scrittore Antonio De Signoribus con il suo lavoro letterario edito dalla prestigiosa Newton Compton “Segreti e storie popolari delle Marche”. La serata, patrocinata dal Comune di Cupra Marittima, ha visto la presenza degli Assessori Mario Pulcini e Roberta Rossi, promotori dell’evento, coadiuvati nella lettura di alcuni brani, tratti dal testodi Antonio De Signoribus, da Walter Ferri.

L’evento è stato pensato non solo come momento letterario, ma anche come intelligente momento conviviale. Il tutto si è svolto in un atmosfera familiare, nella quale insieme alle ottime portate della tradizione popolare contadina Marchigiana, tratte da antiche ricette, si sono intervallate le letture dei brani e degli aneddoti presenti nel testo. L’autore sollecitato dalle numerose domande di Mario Pulcini e Roberta Rossi si è soffermato sulle tematiche del Malocchio, dell’Invidia e dell’irrazionale. Il malocchio, dunque era una voce sorda che danneggiava l’avversario, era la forza di un sentimento che trovava nelle forze occulte della magia, la capacità di influenzare uomini, cose e animali.

Ma si poteva combattere o limitare. Oltre al malocchio si è parlato anche di fantasmi, diavoli e misteri che attanagliavano la cultura contadina, ma anche quella marinara, come nel caso delle trombe marine denominate “scijo’”. Gli “Scijò” erano ritenuti dai nostri pescatori esseri malefici contro i quali soltanto persone non comuni, ovvero i “tagliatori” erano in grado di porvi rimedio, attraverso formule magiche e ritualità. Insomma, l’autore, uno dei più autorevoli e appassionati studiosi di letteratura orale, ha storicizzato sempre e poi riattualizzato i vari discorsi che andava sviscerando man mano. Insomma, è stata davvero una

serata molto interessante, che ha permesso al pubblico presente di conoscere la ricchezza espressiva della nostra regione, ancora poco conosciuta ai più, ma che il lavoro di Antonio De Signoribus, ha fatto in parte riscoprire salvando tante interessanti storie dall’oblio dei tempi moderni.

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