SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un sambenedettese tra i più grandi eroi della Grande Guerra. La storia di Giulio Laureati, pioniere dell’aviazione italiana nato a Grottammare esattamente 140 anni fa, rivive nell’opera del nipote Mario,che venerdì 29 settembre presenterà, presso l’Ipsia di San Benedetto, il libro “4,20 andare: 6,10 tornare”, una raccolta di storie della vita a cavallo delle nuvole di Giulio Laureati nel corso dei raid del 1917 e del suo rapporto epistolare con il poeta Gabriele D’Annunzio. La presentazione, patrocinata dal comune di San Benedetto, è organizzata a patrocinata anche dall’Unuci, l’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo della quale, tra l’altro, Giulio Laureati fu socio fondatore.
La sua vitaè stata una vera e propria impresa continua. La Prima Guerra Mondiale lo ha visto impegnato a volare nella prima Squadriglia Caproni dove tra il 7 settembre 1915 ed il 4 novembre 1916 compì più di 1.600 ore di volo e fu poi trasferito presso la Direzione Tecnica della Aviazione Militare di Torino. Il 18 febbraio 1916 prese parte ad un’azione area su Lubiana, meritandosi una Medaglia d’argento al valor militare, conferitagli sul campo dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Luigi Cadorna. Nell’agosto successivo prese parte al bombardamento su Fiume, meritandosi la concessione di una Medaglia di bronzo al valor militare. Il 15 agosto 1917 compì, da solo, il volo Torino-Napoli-Torino, senza scalo, e nel settembre dello stesso anno fu promosso al grado di capitano.
Il 24 settembre, partendo dal campo volo di Mirafiori a Torino compì, con a bordo il meccanico caporale Michelangelo Tonso, il volo Torino-Londra senza scali nel tempo record di 7 ore e 22 minuti. Giunto nella capitale britannica venne ricevuto da Re Giorgio V, che gli conferì l’Ordine Reale Vittoriano, mentre una sua immagine fu esposta al celebre Museo delle cere di Londra