La monografia nella rassegna. Il Festival Liszt si è spostato ieri sera al Teatro Luigi Mercantini di Ripatransone dove un inossidabile Pierre Réach, celebre pianista e didatta francese di settantatré anni, ha proposto (nella prima di due serate a tema) tre Sonate di Ludwig van Beethoven in seno alle manifestazioni dell’edizione 2021 del Festival.
Un programma di certo impegnativo proposto al pubblico con una appassionata profondità di lettura e una buona dizione dei celebri motivi beethoveniani presenti nella Sonata 17 in Re minore (opera 31, numero 2), detta “La Tempesta”, nella Sonata 16 in Sol maggiore (opera 31, numero 1), detta “La Boiteuse” cioè “La Zoppa”, nella Sonata 18 in Mi bemolle maggiore (opera 31, numero 3), detta “La caccia”.
Il maestro, che è anche consulente scientifico del Festival Liszt e nel 2006 ha ricevuto il premio alla carriera “Le radici della musica”, ha concluso il concerto con due fuori programma di Beethoven: il famoso Adagio sostenuto dalla Sonata 14 (opera 27, numero 2) nota come “Al chiaro di luna” e l’altrettanto conosciuto Adagio cantabile dalla Sonata 8 in Do minore (opera 13) detta “Patetica”.
Un appuntamento di grande valore, non solo se giudicato dal punto di vista di un operatore culturale o di un organizzatore, ma soprattutto per la promozione di un sistema territoriale che troppo spesso si mostra al turista come disaggregato. Dunque ottima iniziativa (con organizzazione impeccabile della presidente Rita Virgili e del suo staff) che coglie precisamente nel segno, grazie anche alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Ripatransone rappresentata ieri sera dal Consigliere Stefano Fraticelli.
Oggi, giovedì 26 agosto, il Festival torna al Teatro delle Energie di Grottammare con la seconda serata dedicata ad altre tre sonate di Beethoven eseguite nuovamente da Pierre Réach.