FERMO – Sono sette le richieste di rinvio a giudizio per la vicenda del falso Verdicchio Doc venduto tra il 2013 e il 2018, sugli scaffali di una catena di discount e che, in realtà, era semplicissimo vino bianco. Nei guai due aziende del territorio, una di Ascoli e l’altra di Cossignano, entrambe coordinate da un ascolano di 55 anni.
Gli indagati sono in tutto sette ai, secondo il quadro accusatorio costruito dalla Procura, vengono contestati i reati di associazione a delinquere, finalizzata alla contraffazione di vino a Doc Verdicchio dei Castelli di Jesi, alla frode in commercio, con l’aggravante prevista per i prodotti tutelati a marchio Doc. La Procura ha contestato anche il reato di falsità nelle fatture e nei documenti di trasporto emessi con l’indicazione Verdicchio Doc, anziché vino bianco come invece indicato negli esemplari dei medesimi documenti detenuti dalla società venditrice.