Dopo otto anni al comando della compagnia sambenedettese dei Carabinieri, il capitano Giancarlo Vaccarini assume un altro incarico. Il 9 settembre, tra pochissimi giorni, verrà promosso a grado di Maggiore e prenderà servizio presso il Centro Nazionale Amministrativo del Comando Generale dei Carabinieri di Chieti Scalo dove assumerà l’incarico di Capo Nucleo Relazioni con il Pubblico. Al suo posto arriverà, dalla compagnia di Alba Adriatica, il capitano Pompeo Quagliozzi.
“Sono stati otto anni molto intensi ed estremamente significativi – spiega il capitano -, anni che lasciano una traccia indelebile nel mio animo di uomo e di ufficiale. E’ stata un’esperienza molto impegnativa, ma piacevolmente vissuta in una splendida cornice, caratterizzata da fattori importanti e non comuni quali la grande sinergia esistente tra tutte le Istituzioni e la fattiva collaborazione con tutte le altre Forze di Polizia e con gli Enti locali”.
E, non poteva essere altrimenti, Vaccarini vuole ringraziare gli uomini che, in questi anni, hanno operato sotto il suo comando: “Non intendo – afferma infatti il capitano – oggi elencare con aridi numeri statistici le molteplici attività istituzionali garantite sul territorio dei quindici Comuni che costituiscono la giurisdizione della Compagnia Carabinieri di San Benedetto del Tronto, da parte di tutto il personale, ma solo ricordare che tutti i cittadini sanno di poter contare sempre, in qualsiasi momento, su un aiuto tempestivo, professionale e generoso da parte dei Carabinieri. Sento, pertanto, il dovere di esprimere la mia più sincera gratitudine a tutto il personale di questa Compagnia che con il proprio silenzioso, quotidiano, lavoro ha contribuito alla crescita professionale dell’Arma, del territorio e della sua popolazione”.
Di episodi, negli otto anni del suo mandato in Riviera, Vaccarini ne ha gestiti parecchi. Il più grave è stato l’omicidio di Petrit Keci, l’unico omicidio riconducibile alla criminalità organizzata avvenuto lungo il territorio dal settembre 2005 ad oggi. Il cadavere dell’uomo venne ritrovato crivellato e semi carbonizzato in un casolare abbandonato di Acquaviva nel gennaio del 2008. Il difficile caso fu brillantemente risolto dai Carabinieri con il sinergico sforzo del personale della compagnia sambenedettese, del Reparto Operativo di Ascoli Piceno e del Ros di Ancona. I tre connazionali, accertati autori dell’efferato crimine, legato al controllo della prostituzione sulla “Bonifica del Tronto” furono arrestati in tre distinte operazioni.
Ma nel curriculum di Vaccarini c’è anche il tentato omicidio di Ali Settai, ad opera del fratello Sami, avvenuto a Grottammare nel febbraio di quest’anno. Tante anche le rapine risolte, in particolar modo quelle perpetrate ai danni di banche, ma anche quelle che, per alcune settimane, interessarono alcune farmacie della zona. Nel corso dell’estate 2011, dopo una serie di colpi, il lavoro coordinato proprio da Vaccarini portò all’arresto di un 47enne di Civitanova.
Decine, forse centinaia, sono comunque state le operazioni messe a termine dal Capitano anche sul fronte dello spaccio di droga, dello sfruttamento della prostituzione, nel lavoro nero e nello sfruttamento della manodopera clandestina. Oltre alla gestione del delicatissimo caso della tentata estorsione ai danni di Marco Calvaresi, imprenditore e presidente del consiglio comunale di San Benedetto.