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Sibillini, sei ore di lavoro per salvare un escursionista

L'allarme era scattato nel tardo pomeriggio di ieri. L'uomo si era allontanato dal proprio compagno e ha deciso di cambiare itinerario
Pubblicato il 29 Dicembre 2023

MONTEMONACO. Si sono concluse poco dopo l’una di notte le operazioni di recupero di un alpinista bloccato sul Monte Banditello. E’ accaduto sul Parco Nazionale dei Monti Sibillini. L’allarme era infatti scattato nel tardo pomeriggio di ieri.

L’uomo, dopo aver effettuato una lunga escursione con un compagno ha deciso di cambiare itinerario e proseguire verso valle attraverso un altro percorso e così intorno alle 18.30, impossibilitato a muoversi per via del ghiaccio ha allertato il Numero Unico di Emergenza 112.

Il Soccorso

I tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della stazione di Montefortino una volta individuata la posizione e raggiunto l’alpinista in buone condizioni di salute, hanno provveduto ad assicurarlo attraverso l’utilizzo di corde per iniziare la delicata discesa attraverso i nevai del Fosso della Tagliola.

L’uomo è stato ricondotto a valle dagli uomini del Nucleo Alpino e Speleologico dopo oltre 6 ore di intervento.

I consigli

Il Soccorso Alpino e Speleologico ribadisce i consigli per effettuare escursioni in sicurezza. Tra questi quello di scegliere escursioni e salite commisurate alla propria preparazione tecnica e alla propria condizione psico-fisica; non sopravvalutare mai le capacità individuali e considerare sempre i limiti di ciascuno.

Preparare l’escursione, studiando il percorso con carte topografiche e guide aggiornate e assumendo informazioni dalle locali previsioni meteo aggiornate.

E’ inoltre sempre meglio essere in compagnia per contare sull’aiuto reciproco in caso di difficoltà. Verificare costantemente le condizioni del percorso; in caso di imprevisti (difficoltà elevate, pericoli ambientali, maltempo e altro) ricordare che una rinuncia non è mai disonorevole.

Controllare lo zaino, che contenga un ricambio completo asciutto, cibo e soprattutto delle bevande. Un piccolo kit di pronto soccorso e una pila frontale non devono mancare. Vestirsi in modo appropriato con particolare attenzione alle calzature; sempre utile, anche nella bella stagione e a bassa quota, una giacca anti pioggia/vento e abbigliamento pesante.

Occorre inoltre attrezzarsi adeguatamente in relazione all’attività programmata, al percorso, alla quota e alla stagione. Lasciare detto ai familiari l’itinerario e la meta, non variarla se non per necessità e avvisare al rientro.

Se ci si trovasse in difficoltà, non bisogna farsi prendere dal panico, ma mettersi in posizione di sicurezza e attendere i soccorsi. Non affidarsi mai unicamente a strumenti tecnologici (smartphone, gps, ecc.), sicuramente utili, ma non in grado di proteggere in assoluto dai guai.

Chiedere aiuto

In caso di bisogno in ambiente impervio e ostile – che manifesta comunque sempre un potenziale di pericolo per il rischio evolutivo – occorre contattare il Numero Unico di Emergenza 112.

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