SAN BENEDETTO DEL TRONTO
La discarica a cielo aperto di via Val Tiberina sarà finalmente ripulita e bonificata. Si tratta di un ex impianto di stoccaggio per i rifiuti speciali non pericolosi autorizzato dalla provincia nel 2004. Nel 2008 i forestali rilevarono delle irregolarità che portarono a sanzioni e vicende giudiziarie fino alla chiusura della società Piattaforma Ecologica. La situazione è rimasta così paralizzata per tutti questi anni anche perché il privato non può provvedere alla pulizia e i costi sono elevatissimi.
In questi giorni la situazione si è sbloccata e ne è stata data notizia questa mattina, in Comune, nel corso di una conferenza stampa: “Era novembre 2021 – ha spiegato il sindaco Antonio Spazzafumo – quando Palmiro Merli venne a presentarmi il problema di quel terreno rimasto circoscritto con delle oggettive complicazioni. Chiamai subito l’assessore ai Lavori Pubblici e insieme a lui abbiamo iniziato il percorso per cercare di trovare una soluzione che fosse definitiva per quell’area. Abbiamo iniziato a lavorare e a dialogare con tutte le parti in causa, grazie ad un lavoro di squadra e alla collaborazione del presidente della regione Acquaroli, dell’ex assessore regionale Castelli e del consigliere regionale Assenti sono arrivati 2 milioni quattrocentomila euro per bonificare l’area”.
Tonino Capriotti, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici ha ricordato i giorni dei primi sopralluoghi: “Erano i giorni – ha spiegato – dell’incendio all’ìItalservizi e ci siamo resi conto della gravità della situazione perché se qualcosa del genere fosse accaduto alla Piattaforma Ecologica sarebbe stato un enorme problema”. Da lì la determinazione a raggiungere l’obiettivo con ancora maggiore insistenza: “Un lavoro fatto da tutte le parti in causa, fino al decreto firmato da Regione e Ministero della Transizione Ecologica che ha deciso di erogare 2 milioni e quattrocentomila euro per bonificare quella zona. Gli uffici sono già al lavoro per utilizzare quei soldi come la legge prescrive”.
Giuseppe Brutti, dei vigili urbani, ha ricordato le tappe di una vicenda partita, per quanto riguarda il ruolo del Comune, con un primo sopralluogo del 2009: “Trovammo di tutto” ha ricordato. Quindi la vicenda giudiziaria ed ora quest’ultimo tassello che dovrebbe eliminare tutti i pericoli derivanti da quello stato di cosa: “Lì il pericolo è anche per i residenti che vivono nella zona”.
L’area, come ha sottolineato il dirigente Giorgio Giantomassi tornerà, una volta bonificata, alla originaria destinazione agricola. Tra gli attori principali di questo percorso c’è stata anche la Picenambiente rappresentata dal presidente Rolando Rosetti e dall’amministratore delegato Leonardo Collina. “Picenambiente – ha spiegato Rosetti – lavora da sempre con solerzia e discrezione con l’obiettivo comune in tutto il territorio di 28 comuni in cui opera di fornire un servizio di alta qualità e proprio grazie a questo modus operandi si raggiungono risultati come quello di oggi”.
Le attività finanziate, che dunque non peseranno sulle casse comunali, riguarderanno l’intervento a 360 gradi, sia relativamente alla pulizia che alla verifica della tipologia di rifiuti presenti attraverso specifiche analisi di rischio, come sottolineato l’Ad di Picenambiente Leonardo Collina. Presente anche Gianluca Lelli di CiaLab che, in questi anni, ha sempre tenuto sotto controllo gli aspetti ambientali collegati alla presenza della discarica e dei materiali in essa contenuti.