SAN BENEDETTO – Pomeriggio di panico al porto. Poco dopo le 13 una fitta coltre di fumo ha iniziato a sprigionarsi dal parte bassa del Genevieve. L’imbarcazione, interessata da lavori di rottamazione e taglio che gli operai della ditta incaricata stanno effettuando con la barca in acqua, in pochi secondi è stata avvolta da una spessa cortina di fumo che ha seminato paura in tutta la banchina. Fortunatamente non ci sono state conseguenze per nessuno. Non risulterebbero feriti ma la paura è stata tanta. L’odore di bruciato è stato avvertito fino alla zona collinare, a ridosso del passaggio del tratto autostradale. I primi a rendersi conto di quanto stesse accadendo sono stati gli addetti ai lavori che si stanno occupando dell’intervento di rottamazione. L’allarme è stato dato immediatamente e in pochi minuti, dalla caserma dei vigili del fuoco di San Benedetto, sono arrivate a sirene spiegate due autobotti. Due squadre di pompieri si sono così alternate tra lo scafo e la banchina per mandare via tutto quel fumo derivato, probabilmente, dal surriscaldamento delle lamiere, unte di grasso, olio e residui di carburante, conseguente al contatto con i macchinari di taglio utilizzati nel corso dei lavori. Un principio di incendio, insomma, che ha paralizzato per ore il porto.
I pompieri sono intervenuti sia all’interno che all’esterno dello scafo ed è stato necessario attendere diverso tempo prima che qualcuno potesse calarsi sotto coperta per effettuare un sopralluogo e rendersi conto delle cause dell’incendio. La situazione ha iniziato a volgere nuovamente verso la normalità intorno alle 16. I pompieri hanno abbandonato l’area soltanto diverso tempo più tardi dal momento che, una volta chiusa l’acqua, hanno esaminato centimetro per centimetro lo scafo alla ricerca di focolai o scintille pericolose. Terrorizzati gli operai che stavano lavorando sullo scafo. Insieme ai pompieri, sul posto, sono arrivati anche i carabinieri della compagnia sambenedettese che hanno gestito la situazione in banchina cercando di aiutare i vigili del fuoco. Sul posto anche il comandante della capitaneria sambenedettese Michele Castaldo che ha voluto controllare di persona quello che stava succedendo.
Oltre a loro, al di là delle recinzioni, una vera e propria folla di curiosi che hanno raggiunto la banchina per seguire tutte le fasi dei soccorsi, sfidando le temperature tropicali che, con il sole allo zenit, non hanno dato tregua ai vigili del fuoco costretti ad indossare le pesanti tute ignifughe. Alla fine tutto è andato bene e nessuno si è fatto male ma di certo, l’incendio di ieri, rappresenta l’ennesima puntata di una telenovela, quella del Genevieve, che sembra senza fine. Fortunatamente i lavori di rottamazione sono ormai alle ultime battute. In questi giorni si sta infatti definitivamente smantellando tutto lo scheletro dello scafo dopo che, fino ad alcuni settimane fa, erano stati portati avanti i lavori di smantellamento dell’amianto presente all’interno delle tubature che passano all’interno e all’esterno dello scafo. Lavori che, complessivamente, durano ormai da qualche mese e che, proprio in questi giorni, stanno vivendo le loro battute finali. Entro la fine dell’estate insomma il Genevieve dovrebbe definitivamente sparire dalla skyline del porto. Nel frattempo qualcosa è stato salvato come l’ancora, recuperata dalla Lega Navale, e alcune documentazioni di bordo che saranno utilizzate per scopi storico – didattici.