SAN BENEDETTO – Maurizio Foglia è morto in seguito allo sfondamento del cranio. La conferma sarebbe arrivata dalla ricognizione cadaverica che, questa mattina, è stata effettuata sul corpo dello sfortunato ciclista e che avrebbe individuato come unica causa della morte l’impatto tra l’auto e la testa del 52enne. L’esame ordinato dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Mara Flaiani ed eseguito dal medico legale Claudio Cacaci, è stato l’ultima triste formalità burocratica prima della restituzione del corpo ai familiari che potranno così organizzare i funerali.
Restano stazionarie, invece, le condizioni di Fabrizio Cecchini, l’altro ciclista di ventinove anni che, in seguito alla caduta, è stato trasportato in gravi condizioni al Madonna del Soccorso di San Benedetto. Il giovane, un operaio anch’egli di Martinsicuro come Foglia, è stato sottoposto a tutta una serie di controlli e medicazioni e sarebbe in stato di coscienza.
Intanto le buche sono tutte ancora lì. Almeno questa mattina, ad oltre 24 ore di distanza dalla tragedia, nessuno le aveva ancora ricoperte. Il grosso cratere, che probabilmente ha dato il via alla tragica caduta, era ancora ben presente e profondo.
Sulla vicenda, nelle ultime ore, è intervenuto il Cciclat (Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano) che si è associato al dolore della famiglia di Maurizio Foglia: “Le modalità dell’incidente – ha fatto sapere il direttivo del Coordinamento attraverso una nota – fanno propendere per una tragica fatalità, ma è indubbio che le condizioni del manto stradale abbiano pesantemente contribuito, se non addirittura siano state la causa predominante, dell’incidente. Le condizioni delle nostre infrastrutture peggiorano sempre più e i primi a subirne le conseguenze sono gli utenti “deboli” della strada, ciclisti in testa. In Abruzzo la Regione propone itinerari turistici su strada per i ciclisti, promuovendoli anche all’estero, ma non verifica la condizione della viabilità, che in alcuni casi è difficilmente percorribile anche dalle automobili”.