FERMO. Questa mattina a Fermo si è tenuta una conferenza stampa che ha visto la partecipazione degli avvocati Igor Giostra e Lucia Lupi, difensori di Sohaib Theima, il giovane residente a Fermo, attualmente detenuto in Francia con l’accusa dell’omicidio della giovane Auriane Laisne. Il delitto era avvenuto nella zona di La Salle, nell’aostano,tra il 26 e il 27 marzo. E’ intervenuta alla conferenza anche la madre di Sohaib, Atika, che ha preso la parola per ribadire l’innocenza del figlio.
Durante l’incontro, Atika ha descritto il figlio come un ragazzo incapace di commettere un crimine così brutale. Tra le lacrime, ha raccontato il forte legame che univa Auriane alla loro famiglia, evidenziando come la giovane fosse estremamente affezionata a Sohaib e a tutti loro. “Auriane è stata ospite nella nostra casa per un periodo di tempo, era come una figlia per me,” ha dichiarato Atika, visibilmente scossa. “Sohaib non avrebbe mai potuto farle del male”. Un’affermazione che va in contrasto con quanto scritto, in una lettera, dal papà della giovane vittima che aveva ricordato la figlia sottolineando il suo “coraggio di aver sopportato i numerosi e ripetuti atti di violenza, coraggio di aver sopportato sequestri, anche per mano della madre del suo boia, complice del figlio, che criticava Auriane per non essere stata abbastanza gentile e obbediente”.
Parole che i due legali reputano completamente false. “Comprendiamo il grande dolore del padre della signora Auriane – hanno spiegato all’unisono – ma queste parole non corrispondono alla realtà”. La mamma dell’arrestato ha affermato, in lacrime, di aver appreso della morte di Auriane con la sofferenza che si riserva alla morte di una figlia: “Quando è stata qui – ha detto – l’ho trattata come una figlia. Veniva con me al mercato al bar, ovunque”.
La vicenda giudiziaria
I due legali, che sono in attesa dell’estradizione del giovane, sottolineano come Sohaib si sia sempre proclamato innocente in ordine a tutti i reati che gli sono stati contestati in Francia e in Italia. “Va evidenziato – spiegano a conferma delle parole della madre del giovane – che la famiglia di Sohaib, durante la permanenza di Auriane in Italia, ha sempre mostrato il massimo rispetto e considerazione nei suoi confronti. Queste circostanze contrastano decisamente con l’immagine che sta emergendo nei media ed è confermato da quanto dalla stessa Auriane più volte ribadito e scritto quando era in vita”. A prova di ciò ci sarebbero delle email scritte dalla ragazza. Una in particolare nella quale Auriane, rivolgendosi all’allora fidanzato, aveva affermato di essersi sentita in famiglia durante la propria permanenza nell’abitazione della famiglia di Sohaib.
“Riguardo al processo d’oltralpe per maltrattamenti, riteniamo che non siano state acquisite tutte le prove disponibili, un aspetto che intendiamo portare all’attenzione anche delle autorità competenti per l’omicidio. La nostra fiducia nel sistema giudiziario ci spinge a credere che, una volta esaminate tutte le testimonianze e le prove acquisibili, emergerà chiaramente la verità. Un punto chiave della nostra difesa riguarda l’analisi dei messaggi contenuti nel telefonino di Sohaib, attualmente sotto sequestro in Francia. Confidiamo che la trascrizione di questi messaggi possa fornire prove decisive a sostegno della sua innocenza”.
Innocenza della quale i due legali sono convinti analizzando il comportamento del giovane arrestato sia prima che dopo l’omicidio. “Non ha fatto nulla per nascondere il fatto che fosse con Auriane prima – affermano – così come non era in fuga dopo il delitto visto che stava andando a casa dei parenti ignaro di quello che era accaduto alla Auriane”.
La preoccupazione
Atika è estremamente preoccupata per le condizioni del figlio, ricoverato due volte in queste settimane per lo stress legato a tutta la situazione. “E’ un ragazzo gracile – afferma – non avrebbe mai potuto commettere quel delitto”. I legali aggiungono: “Un giovane di vent’anni che si ritrova improvvisamente in questa situazione non regge e, se colpevole, crolla. Lui invece continua a dichiararsi innocente malgrado si trovi al centro di questa gravissima vicenda. E proprio in tal senso la condizione attuale del giovane è motivo di profonda preoccupazione per noi e per la sua famiglia”.
Gli avvocati fino ad oggi non sono ancora riusciti a “comunicare con il nostro assistito e facciamo appello alle autorità francesi affinché garantiscano condizioni di detenzione dignitose e rispettose dei suoi diritti”. A dire della madre è stato negato alla stessa un colloquio per un ritardo di 10 minuti. “Questo – sottolineano Lupi e Giostra – non appare umanamente accettabile”.
“Auspichiamo quindi che il giovane Sohaib venga estradato al più presto e che un’indagine imparziale prenda in considerazione ogni aspetto e prova disponibile seguendo ogni pista. La nostra fiducia nella giustizia e nel diritto di Sohaib Teima ad un processo equo è salda. Siamo pronti a collaborare con le autorità per assicurare che la verità venga alla luce e che venga fatta giustizia nell’interesse sia della giovane vittima, sia di chi oggi si trova in carcere, ingiustamente accusato dell’omicidio”.