ARQUATA DEL TRONTO. Come ormai da otto anni a questa parte, nella notte del 24 agosto ci si è ritrovati presso l’area di Pescara del Tronto dove furono poste le vittime del sisma del 2016 man mano che furono ritrovati i loro corpi e che oggi ospita un parco in loro memoria, è stato un momento di raccoglimento, riflessione, ricordo e preghiera.
L’arcivescovo Gianpiero Palmieri ha rivolto ai fedeli delle comunità di Arquata del Tronto che si sono riuniti nel cuore della notte, per commemorare il devastante terremoto che li colpì esattamente otto fa parole toccanti e profonde: “La morte dolorosa ed improvvisa dei nostri 52 fratelli che abbiamo ricordato e il suono della campana che ha accompagnato i nomi di ciascuno di loro, ci rimbombano dentro: non è solo un suono nelle nostre orecchie, ma anche nel nostro cuore, nel nostro profondo. Questa notte sa del buio del dolore, sa dell’oscurità della morte. Questa notte contiene un mistero inspiegabile, incomprensibile, che anche a noi, uomini credenti, costa una grande fatica. Celebrare l’Eucarestia, allora, in questa notte di dolore, in questa notte di fatica, è ancora più importante, è ancora più significativo, perché questa Eucaristia è il segno del Risorto in mezzo a noi, è la consegna d’amore di Gesù Risorto: ‘Io sarò presente in mezzo a voi tutte le volte che spezzerete il Pane e lo condividerete, tutte le volte che consacrerete il vino e lo condividerete’.”
Dopo il ritrovo alle ore 2:30 nel parco di Pescara del Tronto e la preghiera del Rosario, don Emanuel Chemo, amministratore parrocchiale delle cinque comunità di Arquata del Tronto, ha presieduto la Santa Messa, che è stata concelebrata da don Mariano Bojor, che svolge il suo servizio pastorale a Ripaberarda ma che anni prima era stato parroco di Trisungo. Alle 03:36, nell’ora esatta in cui la terra tremò in quella terribile notte del 2016, è avvenuta la commemorazione ufficiale delle vittime del terremoto: in un silenzio assoluto, squarciato solo dal rintocco delle campane, sono stati ricordati i nomi di tutte le 52 persone che persero la vita in modo inaspettato e crudele.
Grande la commozione dei fedeli presenti, molti dei quali, a causa del sisma, hanno perso figli, genitori, parenti ed amici. Tra loro anche Michele Franchi e Sante Capanna, sindaci rispettivamente dei Comuni di Arquata del Tronto e di Montegallo.